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Aprite quella porta: i migliori 9 horror del 2012 "svisti" al cinema

In tempo di bilanci dell’annata cinematografica horror, ci si accorge che spesso manca la materia prima su cui giudicare. Molti horror del 2012, apprezzati all’estero e in diversi festival di rilievo, sono stati ignorati dalla distribuzione italiana. Qualcuno è arrivato in DVD, qualche altro si sarà perso tra vapori sulfurei. Non parliamo, quindi, dei migliori horror del 2012 tout court, bensì di quelli passati sotto silenzio. Quella casa nel bosco di Drew Goddard, ad esempio, sarebbe stato un titolo in pole position, così come Bed Time di Jaume Balaguerò: entrambe, tuttavia, sono stati dignitosamente diffusi. Noi proviamo invece a rianimare qualche titolo dall’oltretomba dell’anonimato e della mancata distribuzione, sperando che rubi il vostro sguardo – siete caldamente invitati a procurarveli – ma non mangi il vostro cervello.[MORE]

WORTH A LOOKdal 9° al 7° posto. Ad alcuni titoli vale la pena dare un'occhiata, benché non siano imperdibili. Tra questi, Lovely Molly di Eduardo Sanchez (9° posto) riporta in auge il co-regista di The Blair Witch Project con un horror psicologico e disturbante. Molly e Tim decidono di andare a vivere nella casa dei genitori di lei, dove il padre era morto anni prima. Il trauma si risveglia in maniera diabolica.

The Pact di Nicholas McCarthy (8° posto) è una ghost story dai risvolti inattesi, benché tutti i diavoli paiano già scatenati dopo soli 20 minuti. Dopo la morte della madre, Annie presenzia a malavoglia il funerale, memore di un’infanzia tormentata. Dall’abitazione della madre, parte la sua indagine sulla sorella appena scomparsa e sul passato oscuro della famiglia. Ralenti da nevrosi ed interni come spiati da una feritoia.

Risponde presente all’appello l’interessante Absentia di Mike Flanagan (7° posto), appassionato di Lovecraft: e si vede. Callie torna dalla sorella maggiore, Tricia, incinta ed in procinto di dichiarare deceduto il marito scomparso da anni. A volte, però, ritornano; ed altre, scompaiono di nuovo. Strategia ansiogena minimale, funzionale al budget all’osso.

 

FORTEMENTE CONSIGLIATI – dal 6° al 4° posto. Particolari ragioni di originalità inducono a rafforzare la raccomandazione su alcuni titoli. Evidence di Howie Askins (6° posto), ad esempio, è un film letteralmente spezzato in due: la prima parte con la classica gita nei boschi di una comitiva di ragazzi, la seconda parte in compagnia... di altre creature. Prima tensione, poi sorpresa, poi frenesia: con inseguimenti mozzafiato e comparse inquietanti.

Nel nostro elenco compare anche Kill list di Ben Wheatley (5° posto), dalla Gran Bretagna con terrore. Un reduce di guerra, con un segreto non meglio definito in quel di Kiev, si fa assoldare insieme ad un collega come sicario, per uccidere alcune vittime designate. Così trova soluzione ai problemi economici della famiglia: ed alla sua sete di sangue. Film singolare ed ambizioso, per oltre due terzi è un noir disturbato, con ricordi del cinema di Cassevetes. Lo sconcertante epilogo polanskiano ne fa un horror in piena regola.

Nel riavvolgere il nastro di questa stagione cinematografica, non potevamo dimenticare V/H/S (4° posto), del quale è peraltro in preparazione il sequel. Ad un gruppo di spostati vieni affidato l’incarico di recuperare una videocassetta. L’irruzione nella casa interessata è seguita dalla scoperta di un cadavere e varie registrazioni, altrettanti episodi horror. A firma di diversi registi, è un pout pourri disomogeneo, con l’ingrediente comune del formato found footage: un esperimento coraggioso per rinsanguare l’abusata tipologia.

RED ALERT: DA VEDERE! – dal 3° al 1° posto. Oltre a tenervi incatenati alla poltrona, Chained di Jennifer Lynch (3° posto) è un film claustrofobico e malato, con più di un colpo di scena nel finale. Taxi-driver serial-killer rapisce una madre ed un figlio. Alla prima tocca la sorte di molte altre, al bambino una schiavitù in catene che diventa un addestramento al delitto. Due curiosità: la regista è la figlia del noto David Lynch (Velluto blu, Elephant man, Mulholland Drive), il protagonista Vincent D’Onofrio è “palla di lardo” in Full Metal Jacket di Stanley Kubrick.

Tra i titoli che più amiamo del 2012, The loved ones di Sean Byrne (2° posto) è un altro film “deviato”, ma anche “deviante”, nel senso che imbocca un sentiero di sangue del tutto peculiare rispetto alle premesse. Quando Brent rifiuta l’invito di Lola al ballo studentesco, quest’ultima, coadiuvata da un servizievole padre, organizza un party molto esclusivo: e non è la prima volta. Fuori dagli schemi, fuori e basta.

Finale con colpo di scena: Sinister di Scott Derrickson (1° posto) di certo non l'avete visto al cinema... perchè dovrebbe arrivare in Italia a gennaio 2013 (uscita americana ad ottobre). Ethan Hawke interpreta un romanziere specializzato in true crime. Così true, che per il suo ultimo lavoro si trasferisce con la famiglia in una casa che era stata teatro di un delitto. Riuscita mistura di thriller ed horror, con qualche ricordo da The Ring, Sinister combina la suspense dell'indagine con certa paura ancestrale del soprannaturale.



Per oggi – e per quest’anno – è tutto. Non appena ripresici dall’annebbiamento della vista di fine anno per spumantini, prosecchi ed affini, torneremo a fare i segugi dell’orrore.

(in foto: il poster americano di Sinister)

Antonio Maiorino