Estero
April Jones: l'uomo accusato d'omicidio, Mark Bridger, piange davanti alla Corte
ABERYSTWYTH, 9 OTTOBRE 2012 - Mark Bridger, l'uomo accusato dell'omicidio della piccola April Jones, è stato portato ieri mattina davanti alla Corte di Giustizia. Il quarantaseienne ex soldato è apparso nervoso: fissava il soffitto e si mordeva le labbra, nella cella di vetro in cui è stato rinchiuso mentre ascoltava le parole del giudice.
Il magistrato Betty Griffiths JP ha fatto il suo ingresso in aula salutando i presenti sia in lingua gallese che inglese, intorno alle 9.35. La donna si è poi concentrata sul sospettato, chiedendo lui di confermare le proprie generalità: <<Il suo nome è Mark Leonard Bridger?>>.
L'uomo ha risposto di sì ed alle domande relative alla sua data di nascita e residenza, ha risposto: <<Esatto>>. Quando il giudice gli ha domandato se comprendeva le accuse di sottrazione di minore, omicidio ed intralcio alle indagini per aver occultato il corpo della bambina, l'uomo ha replicato con un <<Si>>, nonostante scuotesse la testa e piangesse nel sentir pronunciare dalla Griffiths i reati di cui è accusato. Il giudice ha spiegato che l'uomo rimarrà in carcere e che il caso verrà poi discusso in separata sede.[MORE]
La Griffiths ha concordato, insieme al Procuratore Distrettuale Iwan Jenkins, che il caso debba essere esaminato dalla Corte di Giustizia di Caernarfon. Bridger apparirà dunque in videoconferenza davanti ai magistrati Mercoledì.
In aula erano presenti nove giornalisti, oltre alle forze dell'ordine. Alcuni posti erano stati riservati per i familiari di April, i quali, però, non se la sono sentita di presenziare.
Prima di riportare Bridger al carcere di Manchester, gli è stato dato del cibo. Una volta scortato al di fuori dell'edificio, l'uomo è stato oggetto di insulti e minacce da parte della folla inferocita, che si trovava lì in attesa di sapere quanto era stato deciso dalla Corte di Giustizia.
Contenti per il fatto che rimarrà in prigione, ma arrabbiati per quanto l'uomo potrebbe aver fatto ad April Jones, alcuni dei presenti hanno lanciato bottiglie contro il furgoncino della Polizia che si avviava verso Manchester.
Le forze dell'ordine continuano a cercare il corpo della bambina di cinque anni, sparita otto giorni fa mentre giocava vicino casa con la sua bicicletta. Alcune delle squadre di ricerca sono concentrate lungo la riva del fiume Dyfi, dove Bridger si è diretto, secondo i testimoni, Martedì mattina.
Intanto, i cittadini di Machynlleth, continuano ad addobbare la città di nastri rosa, per mostrare la propria solidarietà. Inoltre, sono state disposte in cielo numerose lanterne e palloncini, sempre di colore rosa, il preferito da April.
Alcune persone residenti nella stessa città della famiglia Jones, hanno dichiarato alla stampa che quanto accaduto ha cambiato quella che era una tranquilla comunità. Non sono solo i compagni di scuola della bambina a sentirsi turbati ed impauriti, ma anche gli adulti vivono queste giornate con l'ansia che qualcosa di brutto possa accadere di nuovo.
Come la scorsa settimana, sono in molti i volontari che continuano a cercare April nella speranza di trovarla viva, accogliendo i disperati appelli dei genitori, i quali non si rassegnano all'idea che la piccola, affetta da paralisi cerebrale, possa essere morta, ma i giorni passano e le testimonianze sembrano confermare sempre di più l'ipotesi dell'omicidio.
Nel frattempo, Matthew Woods, ventenne disoccupato, arrestato per aver pubblicato dei post offensivi sulla pagina di Facebook "Find April Jones" (alcuni con riferimenti anche a Madeline McCann), è apparso ieri davanti alla Corte di Giustizia di Chorley, dove ha ammesso le sue colpe. I magistrati hanno dunque deciso che rimarrà in carcere per dodici settimane.
(Foto da telegraph.co.uk)
Alessia Malachiti