Politica
Approvato ddl carceri: si punta su depenalizzazione, domiciliari e lavori di pubblica utilità
TORINO, 02 APRILE 2014 - E' stato approvato il disegno di legge sulle carceri, il quale, diventando legge, punterà sulla depenalizzazione dei detenuti, mirando così non solo a svuotare le strutture detentive, ormai affollate da tempo, ma anche sulla responsabilizzazione dei soggetti, i quali saranno riabilitati anche grazie al loro impiego nell'ambito di lavori di pubblica utilità
Il via libera definitivo è giunto questa mattina, nonostante il malcontento della Lega Nord, del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d'Italia. Il leghista Nicola Molteni ha anche gridato «Vergogna» dopo il voto, rivolgendosi ai banchi occupati dal Partito Democratico.[MORE]
Secondo il ddl, la detenzione domiciliare verrà interpretata come pena principale e la depenalizzazione verrà messa alla prova. Nel codice penale entrerà la pena detentiva non carceraria, dunque la reclusione o l'arresto presso l'abitazione, oppure luogo privato o pubblico di assistenza, accoglienza o cura. I domiciliari si applicheranno a tutte le contravvenzioni d'arresto ed a tutti i delitti per cui è prevista una pena fino a tre anni.
Qualora la reclusione prevista sarà fra i tre ed i cinque anni, sarà il giudice incaricato a decidere se applicare o meno i domiciliari. Il magistrato dovrà tener conto sia della capacità a delinquere del soggetto (eventuale recidività), sia della gravità del reato commesso.
Entrerà anche in vigore la detenzione oraria. Infatti, se non carceraria, potrà essere imposta in determinate fasce orarie o giorni della settimana. Come strumento di controllo potrà essere imposto l'utilizzo del braccialetto elettronico.
I delinquenti recidivi, "professionali" e con tendenza a delinquere, rimarranno invece in carcere. Anche coloro i quali non possono usufruire di un domicilio adatto, oppure qualora i soggetti si comportassero in modo inappropriato ed incompatibile con la pena domiciliare, entreranno in carcere. I giu
dici potranno anche affiancare, in caso di detenzione domiciliare, la sanzione del lavoro di pubblica utilità. Per almeno dieci giorni il condannato dovrà sarà impiegato, senza retribuzione, a favore della società. L'agenzia di stampa Agi riferisce: «Per reati puniti con reclusione fino a quattro anni, o pena pecuniaria, o per i quali è prevista la citazione diretta a giudizio, l'imputato può chiedere la sospensione del processo con messa alla prova. La misura consiste in lavori di pubblica utilità e comporta la prestazione di condotte riparatorie e (se possibile) risarcitorie, con l'affidamento al servizio sociale per lo svolgimento di un programma di recupero. Se l'esito e' positivo, il reato si estingue. In caso di trasgressione del programma di trattamento o nuovi delitti scatta però la revoca. Durante il periodo di prova la prescrizione è sospesa».
La depenalizzazione riguarderà tutte le infrazioni punite con le sole ammende o multe. Verrà cancellato il reato di immigrazione clandestina, che rientra tra quelli depenalizzati (sarà comunque sanzionabile il re-ingresso se emesso un provvedimento di espulsione). Infine, sarà abolita la contumacia: il giudice disporrà infatti ogni anno nuove ricerche dell'imputato e non vi sarà prescrizione nel caso non venisse trovato.
(Foto da lettera43.it)
Alessia Malachiti