Appello precari: Vendola amputa la sanità Pugliese [VIDEO]
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Egregio Signor Presidente, Come tanti altri in questo difficile momento della vita della Sanità della nostra Puglia ci rivolgiamo, nuovamente e direttamente a Lei per riferirLe il nostro punto di vista sul Piano di Rientro sanitario, sul Regolamento di Riordino ospedaliero, e sul blocco del tour-over del personale medico ed infermieristico, quale contrasto ultimo al disavanzo sanitario che l’ Eurispes stima nella nostra Puglia intorno ai 292 milioni di euro. [MORE]
Proprio per la grave situazione debitoria Lei e la Giunta regionale è stata costretta a varare un Piano di Riordino che amputa 18 ospedali, 2200 posti letto, e manda a casa quasi 4000 medici ed infermieri.
L’auspicio è che l’intervento salvavita d’urgenza, attuato senza particolari ripensamenti, possa realmente permetterLe d’ottenere l’80% dei 500 milioni di euro promessi dal governo nazionale.
Ma come ogni malattia il fattore “TEMPO” è l’unico che detta le regole, quindi in altri termini, noi medici ed infermieri con contratto a tempo, comprendiamo le sue scelte impopolari fatte in piena emergenza, anche se non condividiamo la scelta di non provvedere alla nostra stabilizzazione.
Rispettare lo standard di 4 posti letto ogni 1000 abitanti, di cui 3,3 per acuti non è cosa semplice, come non è cosa semplice lottare contro gli sprechi, e attuare un modello organizzativo che prevenga reati economico-finanziari, come imposto dalla L. 231/01.
Certo se fosse mancato il fattore “TEMPO”, Lei siamo sicuri avrebbe, in tutta tranquillità, programmato un intervento diverso e avrebbe certamente STABILIZZATO i 4000 medici ed infermieri che invece oggi manda a casa.
Ma noi siamo convinti che il Riordino ospedaliero può ancora oggi, in piena emergenza per un codice rosso, come le casse della sanità, diventare lo strumento per un riassetto dell’intero sistema sanitario pugliese tentando di farlo diventare meno ospedalocentrico.
Molte volte, in prima persona abbiamo assistito ad amputazioni di arti, traumatiche o terapeutiche, ma mai l’operatore ha dimenticato di confortare il paziente sulle reali, concrete, immediate possibilità di ritornare a camminare e muoversi regolarmente.
Presidente sa la vita del disabile è molto difficile!!
Dunque amputare la sanità di posti letto, ovvero imporre al sistema di ridurre i ricoveri, è possibile solo se si dispone di “TEMPO”, perché è una metamorfosi drastica che necessita di reali, concrete, immediate ALTERNATIVE.
La nascita di un nuovo sistema sanitario, necessita di “TEMPO”, al pari della nascita di una nuova creatura, e solo allora sarà evento gioioso, altrimenti nell’ipotesi contraria sarà accompagnata da “LACRIME E SANGUE DI INNOCENTI”, OVVERO DI ANZIANI, POVERI, DISABILI, EXTRACOMUNITARI, PAZ ONCOLOGICI ECC.
Infatti, per concepire questa nuova creatura, a nostro avviso, è necessario unione , condivisione, e giammai imposizione.
In altri termini vi è necessità di informazione, dialogo, confronto, concertazione, chiarimenti, oltre che nuove strutture OSPEDALIERE pubbliche gestite dal pubblico, e diversa organizzazione dell’intero sistema sanitario pugliese (dalla guardia medica, alla rianimazione neonatale) e soprattutto una diversa concezione della vita.
In altre parole, Presidente, Lei prima di asportare ospedali dovrebbe educare 1) l’anziano, ed il paziente l’oncologico a farsi curare e morire in casa anziché in ospedale; 2) il disabile a vedere la distanza dall’ospedale non insuperabile, anche se non munito di auto ma di sedia; 3) l’extracomunitario, il tossicodipendente, l’alcolista, il senza fissa dimora, il povero di turno, di non affollare i POCHI PRONTO SOCCORSO RIMASTI IN VITA, ma le sedi preposte; 5) garantire al paziente con improvviso arresto respiratorio, angina pectoris, infarto cardiaco e cerebrale (ictus), arresto cardiaco, infortunato, incidentato, comatoso, un ECCELLENTE sistema centralizzato del 118, che realmente abbia sempre aggiornata e sotto controllo la situazione di tutti (comprensive di medicine e chirurgie) i posti letto della provincia e della regione, e dell’affluenza nei pronto soccorso, in modo da indicare e consentire di raggiungere in tempi brevi il più vicino presidio ospedaliero d’eccellenza opportuno alle cure-interventi-ricoveri d’urgenza che il caso necessita; 6) abbattere le liste d’attesa, che dopo la chiusure saranno lunghe anni luce.
Ridurre gli attuali 215 ricoveri ogni mille abitanti, per portarli a quota 170 è possibile ma necessita di “TEMPO”.
Risparmiare dal contenimento della spesa per il personale medico ed infermieristico equivale ad affrontare una guerra dimenticandosi di mandare soldati in trincea
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Applicare al personale medico ed infermieristico il blocco del turn-over (la non sostituzione del personale in uscita) per tutto il triennio, quando al contrario, ha già maturato il diritto a vedere trasformare il proprio contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato (come imposto da direttive Europee, leggi nazionali, dettati della corte Costituzionale e della Cassazione Civile), risulta essere economicamente sconveniente per le ASL al pari delle indette “MOBILITA EXTRAREGIONALI”.
Presidente Vendola noi medici ed infermieri con contratti a tempo, siamo sicuri che se Lei avesse avuto più “TEMPO” avrebbe cercato e sicuramente trovato altre forme per risparmiare senza amputare servizi ai pugliesi e posti di lavoro ai medici ed infermieri.
Presidente Vendola siamo sicuri che nessuna forza politica, ancor più se pugliese, possa accettare un tale drammatico e improvviso taglio del sistema sanitario pugliese, e quindi confidiamo negli uomini di buona volontà affinché con il dialogo e con le trattative possano concedere il giusto “TEMPO” per le giuste “SCELTE”.
In fede
Domenico CIRASOLE - PRESIDENTE COMITATO S.p.A. - (Sanitari precari Altamurani)
(notizia segnalata da domenico cirasole)