Cronaca

Caso staminali, il giudice Bortolaso ha deciso: la piccola Celeste Carrer ha diritto alle cure

VENEZIA, 22 AGOSTO 2012 – Un colloquio di cinquanta minuti per salvare la vita di sua figlia. È questo ciò che il giudice del lavoro Margherita Bortolaso ha concesso a Gianpaolo Carrer, padre della piccola Celeste, la bambina di due anni affetta da atrofia muscolare spinale che ha visto interrompere, in seguito ad una serie di disposizione dell’AIFA e della Procura di Torino, le iniezioni di cellule staminali necessarie a salvarle la vita.

Ci è riuscito papà Gianpaolo, armato di quel coraggio e di quella voglia di lottare che sua figlia mostra ogni giorno, è riuscito a convincere il giudice Bortolaso a permettere a Celeste, sempre più in pericolo di vita, di proseguire le cure con l’iniezione delle cellule staminali adulte prelevate dalla madre.[MORE]

È quanto emerge dall’ordinanza depositata questa mattina al Tribunale di Venezia, in cui si dispone in via d’urgenza all’ospedale di Brescia di effettuare alla bambina "un'infusione immediata delle cellule staminali con la metodica già applicata".

La vicenda relativa all’indagine, portata avanti dalla procura di Torino, condotta su tredici persone legate alla Stamina Foundation e messe sotto accusa per truffa e somministrazione di farmaci pericolosi, continua ad essere in corso, ma il caso di Celeste potrebbe essere, come si augura lo stesso Gianpaolo Carrer, “solo la prima apertura” in questa complicata vicenda, un’apertura comunque fondamentale e necessaria per permettere alla piccola e coraggiosa Celeste e forse, in futuro, a molti altri bambini, di continuare a vivere.

(foto www.cosacestaseraintv.it)

Elisa Lepone