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Apparizione video di "Ayaman al Zawahiri"

Apparizione video per Ayaman al Zawahiri, il numero due di al Qaeda. Dopo il messaggio video del 15 agosto scorso nel quale esortava il popolo turco a premere sul governo di Ankara perché troncasse i suoi legami con Israele e ritirasse le sue truppe dall'Afghanistan, il medico egiziano è tornato a farsi ascoltare con un messaggio della durata di 44 minuti.

Ecco alcune parti della sua dichiarazione

"Per iniziare voglio porgere le mie condoglianze ai musulmani del Pakistan per l'alluvione che li ha colpiti. Alcuni dei nostri si sono impegnati per aiutare i fratelli in Pakistan”. Si è poi soffermato sulla tragedia che ha colpito il Pakistan nella quale più di 1.700 persone hanno perso la vita e che ha causato danni per 43 miliardi di dollari. “Alcuni dei nostri hanno avuto l'onore di morire martiri durante i soccorsi alla popolazione pakistana, come ad esempio Abdel Rahman al-Kanadi – ha affermato - ucciso per mano dell'esercito pakistano. Volevamo proseguire in Pakistan l'opera di soccorso che avevamo iniziato con le popolazioni dell'Afghanistan anche in Pakistan e Kashmir ma non è stato possibile a causa del governo corrotto di quel paese alleato con i crociati".[MORE]

"In Afghanistan ormai la vittoria è imminente. Lo sanno tutti. Resta da capire solo come e quando avverrà".

“La discesa in campo in Egitto di Mohammed el-Baradei in politica è un'invenzione degli americani”. È questo quello che ha affermato al-Zawahiri nella terza parte del messaggio.

Dopo aver fatto dure critiche sul governo pakistano, Ayaman al Zawahri ha commentato quanto sta accadendo nella vita politica del suo paese e in particolare la discesa in campo dell'ex direttore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica.
“La falsa democrazia a cui abbiamo assistito in Pakistan, la ritroviamo in Egitto - ha affermato -. Quando gli americani si sono stancati di Mubarak, dopo averlo usato per eseguire tutti i loro ordini nella regione, tra cui quello di torturare e reprimere i movimenti islamici, far rispettare l'embargo sull'Iraq e Gaza e sostenere gli attacchi sull'Afghanistan, hanno deciso che il potere dovesse passare a suo figlio, perché lui é divenuto simbolo di corruzione e degrado. Poi, quando hanno capito che questo poteva creare problemi, hanno pensato di dare vita a un percorso parallelo attraverso il loro emissario, che è Mohammed el-Baradei o, come lo chiamano gli egiziani per prenderlo in giro, l'atteso el-Baradei”.

Secondo al-Zawahiri, "gli americani hanno deciso di farlo andare al potere attraverso elezioni falsate come quelle in Pakistan o di tenerlo alla guida dell'opposizione, in modo da competere con Jamal Mubarak su chi è più bravo a eseguire i loro ordini ed è più fedele al Cesare di Washington. Per questo el-Baradei è tornato in Egitto dopo aver lavorato per anni all'Onu, ente dominato dagli americani".

Poi ha fatto riferimento ai colloqui di pace in corso in Medio Oriente:
“Buona parte dei movimenti nazionalisti arabi ha tradito la causa palestinese, riconoscendo l'autorità dell'Anp di Abu Mazen e incaricandolo di trattare a nome dei palestinesi”. Poi, il medico egiziano si è soffermato sulla questione palestinese. “Dopo nove anni dalla guerra in Afghanistan, i crociati hanno capito che è impossibile vincere con la guerra, per questo hanno deciso di usare i movimenti nazionalisti arabi per raggiungere i loro obiettivi. Il più importante è quello di al-Fatah, che ha usato per svendere quella che è la causa più importante per gli arabi, quella palestinese, e al tempo stesso per ottenere il riconoscimento di Israele e della sua occupazione della maggior parte dei territori della cosiddetta Palestina storica”.

Nell'ultima parte del messaggio audio Ayman al-Zawahiri se la prende con il movimento dei Fratelli Musulmani, per il ruolo svolto dai loro uomini in Afghanistan e in Iraq, e con il governo somalo. “In Afghanistan coloro che si fanno chiamare mujahidin (l'Alleanza del Nord che combatteva contro i Talebani, ndr) sono entrati a Kabul nel 2002, dopo che gli americani hanno bombardato la città con sette tonnellate di missili – ha affermato il medico egiziano - e nonostante questo l'organizzazione internazionale dei Fratelli Musulmani non ne ha preso le distanze”.
“La stessa cosa è accaduta in Iraq – ha aggiunto - dove lo sciita al-Sistani ha vietato di attaccare le truppe americane. Lì i Fratelli Musulmani sono entrati nel consiglio formato dal governatore americano Paul Bremer. Nel paese, inoltre, il Partito islamico di Tareq al-Hashimi, legato ai Fratelli Musulmani, opera come sezione locale della Cia. Eppure i Fratelli Musulmani non hanno mai preso le distanze”. Il vice di Osama Bin Laden ha criticato inoltre “gli ulema della penisola araba, che hanno emanato fatwa per permettere l'ingresso delle truppe americane e per vietare che fossero attaccate dai mujahidin”. Inoltre ha accusato il presidente somalo Ahmad Sharif “di essersi venduto agli americani e per questo i mujahidin somali sono riusciti a circondare il suo governo che controlla solo pochi chilometri di Mogadiscio".