Politica
Appalto al figlio di un assessore, "ma non c'è conflitto"
AOSTA, 23 GIUGNO 2014 - “Non può ricoprire la carica di sindaco, vice sindaco e consigliere comunale o circoscrizionale […] colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti nell’interesse del comune, ovvero in società ed imprese volte al profitto di privati, sovvenzionate da detto ente in modo continuativo, quando le sovvenzioni non siano dovute in forza di una legge dello Stato o della Regione”. Sono chiare le parole dell'articolo 16 della legge regionale 4 del 1995, richiamate per un caso esploso in un comune valdostano, dove non s'è verificata causa di incompatibilità sull'assegnazione di un servizio, tramite procedura ad evidenza pubblica, di un consigliere comunale alla ditta del figlio.
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Non basta, insomma, risponde la Struttura Enti Locali, il solo rapporto di parentela per configurare un'ipotesi di conflitto; viene altresì specificato che non bisogna confondere la locuzione “aver parte” con quella di “aver interesse”. La sussistenza di un conflitto è attribuita dalla legge al consiglio comunale. Anche nel caso in cui si presentasse una incompatibilità tramite rapporto di parentela, il coinvolgimento dell'amministratore locale richiede comunque l'adozione di particolari cautele da parte dell'ente. Esiste in particolare l'obbligo di astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di deliberazioni riguardanti interessi propri o di parenti o affini fino al quarto grado.
Foto: aostasera.it
Dino Buonaiuto