Appalti Enav, domiciliari per l'amministratore delegato Marco Pugliesi
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ROMA, 19 NOVEMBRE 2011 – Proseguono le indagini dei carabinieri nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Enav. Tre le ordinanze di custodia cautelare emesse finora dalla Procura di Roma, che ha ordinato il carcere per il direttore commerciale di Selex Manlio Fiore e per il commercialista del cosiddetto gruppo Mokbel Marco Iannilli. Ai domiciliari invece il numero uno di Enav Guido Pugliesi, accusato di illecito finanziamento.[MORE]
L'inchiesta verte su un giro di appalti assegnati illegalmente dall'Enav alla Selex Sistemi Integrati di Marina Grossi, moglie del presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini. Oggi la svolta nelle indagini avviate dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza più di un anno fa, che si concludono con i provvedimenti giudiziari firmati dal Gip Anna Maria Fattori su richiesta del pm Paolo Ielo ai danni dei tre indagati.
Pugliesi è indagato in relazione ad una tangente del valore di 200 mila euro intascata dal segretario amministrativo dell'Udc Giuseppe Naro, che avrebbe ricevuto il denaro dal titolare della Print System Tommaso di Lernia. L'Ad dell'Enav è finito nel mirino dei militari con l'accusa di aver partecipato all'illecito finanziamento. Secondo gli inquirenti, Pugliesi avrebbe infatti accompagnato Di Lernia nell'ufficio di Naro in via Due Macelli a Roma per concludere l'affare.
Ad incastrare l'amministratore delegato dell'Enav le registrazioni delle telecamere nella zona a traffico limitato nei pressi dell'ufficio di Naro, che confermano il passaggio dell'auto di Pugliesi in via Due Macelli. Gli investigatori hanno inoltre consultato i tabulati delle cabine telefoniche intorno all'area dell'incontro, da cui è risultato un collegamento con il telefono cellulare in uso a Di Lernia lo stesso giorno dell'incontro.
Al vaglio del pm sono finiti i lavori realizzati dalla ditta di Marina Grossi, tra cui soprattutto gli aeroporti di Napoli e Palermo. Da quanto appreso stamane, gli inquirenti sostengono che i lavori affidati alla Selex e poi dati in subappalto alla Print System, alla Arc Trade e alla Techno Sky siano stati condotti in modo tale da determinare una sovrafatturazione dei costi e la creazione di un surplus finanziario che poi sarebbe stato redistribuito tra i membri coinvolti nella maxi truffa.
In questa direzione, i militari hanno esteso le indagini a tutte le opere realizzate dalle società indagate nell'arco di tempo che va dal 2005 al 2010. In particolare, sembrerebbe coinvolto nel giro d'affari anche il deputato del Pdl Marco Milanese. Da quanto emerso dalle indagini, il politico di centro destra avrebbe acquistato uno yacht per una somma di denaro di gran lunga superiore a quella di mercato. Milanese, ex collaboratore dell'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti, è stato citato in giudizio dalla Procura con l'accusa di finanziamento illecito di un singolo deputato. L'uomo è ora in attesa del processo, fissato per il 21 febbraio prossimo.
Riccardo Marcucci