Appalti Calabria: Mario Oliverrio, "Neanche un telefonata da Minniti"
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CATANZARO, 29 MARZO - "Ho avuto, tanta ma tanta solidarieta'. A parte la mia famiglia, i miei figli che mi sono stati vicini in tutti i modi, i miei amici di sempre, ho sentito l'afflato largo di tantissimi cittadini calabresi". Lo ha detto, rispondendo ad una domanda del conduttore, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, nel corso della trasmissione "Articolo 21" condotta da Lino Polimeni (che andra' in onda in replica, questa sera, sull'emittente televisiva Calabria Tv, sul canale 15 del digitale terrestre) in riferimento al suo coinvolgimento nell'inchiesta "Lande desolate" relativa a presunte irregolarita' nell'ambito della gestione di alcuni appalti. Oliverio si e' mostrato rammaricato per il fatto di non aver registrato la piena solidarieta' del Pd, e in particolare di alcuni esponenti di rilievo del suo partito, citando espressamente l'ex ministro dell'Interno Marco Minniti da cui lamenta di non aver ricevuto neanche una telefonata.
"Queste esperienze - ha detto Oliverio rispondendo ad una domanda del conduttore - ti mettono in condizione di capire le persone, perche' in momenti come questo c'e' chi si nasconde e scappa, pochi per la verita', e tra le persone che esercitano funzioni di potere. Minniti - ha precisato - l'ho visto e sentito l'ultima volta il 20 di novembre in occasione della presentazione del suo libro a Cosenza. In quella occasione mi chiese di essere sostenuto per la segretaria nazionale del partito, alla quale era candidato, e gli dissi con molta schiettezza che ritenevo sbagliata la sua candidatura e che non mi sentivo di sostenerlo. Da quel momento non l'ho ne' visto ne' sentito". Oliverio, che era stato sottoposto all'obbligo di dimora nel suo comune di residenza, nei giorni scorsi ha ottenuto dalla Corte di Cassazione la revoca del provvedimento.
"Il pronunciamento della Corte di Cassazione il 20 di marzo, alla vigilia della Primavera, ha chiuso l'inverno ma ha anche sgomberato il campo da tutto, perche' ha praticamente cancellato non solo quel provvedimento cautelare, cioe' l'obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore ma anche, nel suo complesso, l'ordinanza di cui lo stesso procuratore generale ha chiesto la revoca". Lo ha detto, nel corso della trasmissione "Articolo 21" di Lino Polimeni, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, parlando della vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto.
"Rare volte - ha sottolineato - succede che sia l'accusa a chiedere l'annullamento di un'ordinanza e nel mio caso e' successo questo. Quando mi e' stato comunicato dai miei avvocati ero incredulo, anche se mi aspettavo che la Corte di Cassazione facesse giustizia perche' la verita' e' piu' forte di ogni cosa, e' piu' dura delle pietre". Oliverio e' indagato nell'ambito dell'inchiesta "Lande desolate" della Dda di Catanzaro e della Guardia di Finanza in cui si ipotizzano irregolarita' nella gestione di alcuni appalti. Oliverio ha ottenuto la revoca del provvedimento che gli imponeva di non lasciare il suo comune di residenza.
Aggiornamento
"Gratteri uomo di grande levatura"
"Mi sento di dire al procuratore Gratteri che, nel momento in cui e' stato nominato capo della procura di Catanzaro, ho accolto con grande soddisfazione la notizia e lo dico sinceramente, perche' in una regione come la Calabria, pervasa in molti territori e in molte attivita' dalla presenza della 'ndrangheta, avere un uomo come lui, di riconosciuta forza e levatura nel contrasto alla criminalita' a livello internazionale, non puo' che fare piacere". Lo ha detto, nel corso della trasmissione "Articolo 21", in onda su Calabria Tv, in risposta ad una domanda specifica del conduttore Lino Polimeni, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, parlando della vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto. Il 20 marzo scorso la Cassazione ha annullato l'ordinanza relativa all'operazione "Lande Desolate" della Dda catanzarese nella parte che lo riguarda. "Io - ha proseguito - non mi sono mai posto problemi di altra natura. Anzi, io ho rispetto dell'autonomia dei poteri e non mi sono mai permesso di interloquire proprio per evitare che si potesse interpretare diversamente una richiesta di interlocuzione".