Salute
Anzio, tre casi di Chikungunya: stop alle donazioni di sangue
ROMA, 8 SETTEMBRE – Probabilmente è stata una zanzara infetta a far ammalare di Chikungunya tre persone ad Anzio, in provincia di Roma, motivo per il quale con una circolare inviata oggi, sono state bloccate le donazioni di sangue per 28 giorni per chi ha soggiornato nel comune. [MORE]
I tre non avevano viaggiato nelle due settimane precedenti all'insorgere dei sintomi, ma potrebbe averli punti una zanzara infetta presente nella zona. La conferma arriva da un comunicato dell'Istituto Superiore di Sanità e dell'Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma. Sono state immediatamente messe in atto misure di "disinfestazione per ridurre ulteriormente il rischio di contagio" e "una sorveglianza della zanzara tigre per descrivere il vettore presente nell'area e l'entità di tale presenza".
La Chikungunya è una malattia, prevalentemente diffusa in Africa e Asia, che provoca febbre, eruzioni cutanee e dolori articolari anche molto forti, ma raramente porta alla morte. Si tratta di un'infezione nota dagli anni '50 e della quale si sono registrati i primi casi in Emilia Romagna, causati da zanzare locali. Nel 2007, ricorda l'Istituto Superiore di Sanità, "le autorità locali della provincia di Ravenna rilevarono un numero insolito di casi di malattia febbrile a Castiglione di Cervia e Castiglione di Ravenna, due piccole cittadine separate da un fiume". L'epidemia in Emilia Romagna arrivò a colpire quasi 200 persone e ci mise in guardia nei confronti delle nuove malattie, portate da specie di zanzare fino a ieri inesistenti da noi.
Il nome deriva dai dolori articolari che la malattia provoca, chikungunya in lingua swahili significa "ciò che curva" o "contorce". A trasmettere il virus sono in particolare le zanzare tigre, Aedes albopictus, una specie originaria dell'Asia sud-orientale arrivata da noi probabilmente tramite il commercio di copertoni usati (nell'acqua che vi si deposita le femmine depongono le uova). La zanzara tigre è stata avvistata in Italia per la prima volta nel 1990.
Maria Azzarello
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