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CATANZARO, 8 MARZO 2014 - Da Catanzaro a Vibo, dopo aver quasi ripianato la perdita di bilancio in soli due anni di “intenso e proficuo lavoro”: Florindo Antoniozzi, lasciando la città capoluogo, ha sintetizzato così la sua proficua attività di direttore generale presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini”.
“Ho assecondato con soddisfazione - sottolinea Antoniozzi - la proposta del presidente Scopelliti, che ringrazio per la fiducia, di andare alla direzione generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, in quanto si poneva una esigenza tecnica in quella ASP e, soprattutto, l’attività svolta alla Mater Domini aveva raggiunto, in soli due anni e nella concreta sostanza, gli obbiettivi del mio mandato. Avevo trovato una azienda con grandi potenziali, ma nella quale ho dovuto iniziare dal bilancio, che era ancora “finanziario”, ed ho terminato con il “piano delle performance” attraverso il quale le attività di tutti possono essere misurate, e quindi “premiate”.
“Il rapporto con l’Università - continua il dg - non è stato sempre idilliaco, e ciò è dovuto a più fattori, non ultimo il fatto che le regole è molto più facile non seguirle, soprattutto quando si ha avuto la possibilità di indirizzare in modo diverso tutto ciò che avviene all’interno di una organizzazione. Ma una gran parte assistenziale dell’università ha risposto molto bene alle sollecitazioni al cambiamento, e di questo devo dare atto, ringraziando coloro che hanno interpretato la “mission” dell’azienda e del sottoscritto: è così che da un bilancio 2011 di una precedente gestione in perdita di 12,4 milioni di euro, l’azienda è passata ai 10,5 milioni di euro di perdita nel 2012, il cui bilancio non è stato accolto perchè non coerente ad una previsione “impossibile”, ma fatta sempre dal precedente management nel 2011, ai dati del conto economico del 2013 con una perdita prevista di 2,1 milioni di euro : meno 83% rispetto a quanto ereditato.
E questo dato è ancora più interessante se si confronta con il numero delle prestazioni di qualità offerte ai cittadini, aumentate di oltre 20.000 all’anno rispetto al 2011, ed un fatturato cresciuto comunque di un punto percentuale nonostante la modifica nell’appropriatezza dei ricoveri, che i regolamenti hanno modificato in day hospital e day surgery con valorizzazione del rimborso assolutamente ridotto.[MORE]
Tutti questi dati sono stati oggetto di un preciso rapporto al presidente della Regione ed al rettore dell’Università sulle attività svolte nel secondo anno che, dai risultati che ne emergono, fanno ben sperare che il 2014 possa essere l’anno dell’equilibrio di bilancio, che come è noto si raggiunge nei tempi tecnici necessari a rimuovere le cause delle eventuali perdite”. È stata una esperienza entusiasmante perché ho avuto modo di incontrare, per la maggior parte, persone meravigliose, disponibili che hanno consentito di collaborare tenacemente.
“Con i fornitori - prosegue Antoniozzi - c’è stata un’ottima collaborazione, trovandoli il più delle volte disponibili al dialogo, a trovare soluzioni in grado di aiutare l’azienda a rispettare i propri impegni, ed andando incontro a quelle esigenze dell’imprenditore valutate una ad una, con accordi precisi, spesso anche caratterizzati da accordi transattivi con la eliminazione di interessi, spese legali e qualche volta finanche piccoli “sconti” quale segnale della sostanziale correttezza del rapporto Anche se qualche associazione di categoria “marchia” la Mater Domini come la peggiore pagatrice, ma si tratta di vecchi debiti che la Regione sta provvedendo a liquidare con procedure finalizzate.
“Ritengo che oggi la Mater Domini - conclude il dg - sia una azienda migliore rispetto al 2011, dove le liste d’attesa sono in aumento per la richiesta che aumenta in quanto la sua immagine è cambiata, c’è una consapevolezza del ruolo importante che i medici del servizio sanitario regionale ed i medici universitari possono e devono giocare in favore di una regione, non solo di una città, che necessita di servizi qualificati. Ma tante cose devono essere ancora fatte: il trasferimento delle unità operative dalla Fondazione Campanella che sono in attesa di decreti regionali, la migliore integrazione con il Pugliese Ciaccio, la implementazione di una serie di attività e, non ultima, la riorganizzazione del personale che mi accingevo nel 2014 ad effettuare. Personale che penso oggi, scendendo in campo, indossi con migliore soddisfazione la maglia della “Mater Domini”.
(Notizia segnalata da Ursini Edizioni)