Interviste

Antonella Biscardi. Il calcio nella rete. Tiri Mancini. Intervista di Alessandra Mele

Ciao Antonella.  Il titolo della puntata è Tiri Mancini, titolo che fa pensare. Già, argomento che vuole introdurre l’edizione Il Calcio nella Rete Europei che inizierà la prossima settimana.

Dopo La Ripartenza cominciamo ad avvicinarci a un periodo di pseudo normalità, e noi de Il Calcio nella Rete facciamo un viaggio attraverso gli Europei, nel costume, nelle particolarità, nel gioco delle varie nazioni che ospitano la manifestazione.

Prima di cominciare questo nuovo viaggio parliamo di Tiri Mancini.

Quei gesti che non ti aspetti, che ti colgono di sorpresa, che ti colpiscono. Gesti sleali compiuti con astuzia.

Nel calcio Mancini sono i calciatori che tirano di piede sinistro, e segnano di sinistro.

Tiri Mancini sono quelli che avvengono, a volte, al calciomercato.

E Mancini è l'allenatore della nostra nazionale che si avvia agli Europei.

Cosa ci vuoi raccontare? 

Con il nostro modo di essere diversamente sportivi parliamo di Tiri Mancini nella vita come nel calcio. 

Il primo tiro mancino, te lo tirano fin da piccolo, quando ti chiedono se vuoi più bene a mamma o a papà.

Lo stesso tiro mancino che si fa a uno sportivo quando si chiede chi è meglio fra Messi e Maradona.

Messi e Maradona i 2 più grandi Mancini della storia del calcio.

E poi...

Tiri Mancini intesi come beffe, Tiri Mancini come autentici bidoni.

Come sempre, storia e attualità.

Questo tema si presta moltissimo, ci piace scegliere temi che diano spunto a similitudini fra calcio e vita.

Partiamo dai Tiri Mancini nel calcio, raccontaci qualcosa.

Ti cito momenti storici di cui abbiamo parlato nella scheda iniziale, così facciamo contenti i lettori storici del calcio.

Il primo mancino per eccellenza è Roberto Rivelino il brasiliano baffuto che tirava punizioni micidiali, anche se all’epoca, parliamo del 70, probabilmente, i mancini più forti, li avevamo noi in Italia.

Uno era il grande Gigi Riva e l'altro Mario Corso.

I principali mancini della nostra nazionale che hanno giocato gli Europei (visto che fra meno di una settimana inizia questa competizione) sono stati Facchetti, Cabrini e Maldini.

Grandi piedi sinistri Rivaldo, che ha fatto grande il Barcellona prima di Guardiola e Redondo, raffinato regista del Real Madrid.

Arrivano dall’Europa dell’Est grandi mancini come il rumeno Gheorghe Hagi, il Maradona dei Carpazi e il bulgaro Hristo Stoichkov, pallone d’oro nel ’94.

E come dimenticare il mancino Sinisa Mihajlovic, incubo dei portieri non solo per le punizioni, ma anche per i calci d'angolo che batteva tagliatissimi sul primo palo?

Anche il carismatico Raul del Real Madrid era un mancino naturale e tecnicamente molto dotato.

E poi c’è’inglese Ryan Giggs veloce, bravo in dribbling e abile a crossare, e gli olandesi Arjen Robben e Robin van Persie.

L'imperatore Adriano tirava bombe micidiali.

E naturalmente Roberto Carlos.

Il suo tiro più mancino della storia del calcio è la famosa punizione con le tre dita in un memorabile Francia-Brasile definito il gol più bello di tutti i tempi, almeno su punizione.

E sempre su punizione è impossibile dimenticare quella di Maradona a Tacconi in Napoli-Juventus.

Papà di tutti i mancini, almeno nel campionato italiano il giocatore che inventò la punizione a tre dita, il grande Claudio Branco che giocò nel Genoa, sinistro anche lui ovviamente.

E se il gol di Maradona contro l'Inghilterra è nei libri di storia, quello di Messi contro il Getafe, famosissimo, ne riproduce le movenze in maniera assolutamente singolare.

D'altronde Maradona mise in atto (nella stessa partita) il tiro più mancino della storia del calcio, la famosa mano de dios che racchiude la scaltrezza, l'imprevisto è quel pizzico di furfanteria in un tiro mancino.                 

Progenitore del tiro mancino è Silvio Piola e la sua famosa "manina" che, di fatto, anticipò quella di Maradona, e ci diede il pareggio contro i maestri inglesi in un'amichevole degli anni 30.

Un gesto che per decenni è rimasto leggendario.

Detto questo per il calcio, parliamo dell’oggi.

 

Abbiamo detto che il primo tiro mancino te lo “tirano” da bambini quando ti fanno la sciocca domanda vuoi più bene a mamma o a papà.

 

Ma chi nella vita non ha dato o subito un tiro mancino?

Faremo la domanda ai nostri followers e agli ospiti in studio.

Poi, sempre riferito all’attualità, parleremo di Mancini, allenatore della nostra nazionale, introdotto dalla scheda di Darwin Pastorin.

E rimaniamo sull’attualità con il servizio di Universal Kinesiology.

I nostri esperti Marta Doria e Gianmaria Celia ci spiegano come si preparano i “Nazionali” alla competizione Europea.

Considera che iniziamo un percorso non solo nella nostra nazionale, ma un po’ in tutte per capirne le diversità.

Antonella per chiudere raccontaci qualcosa dei tuoi Tiri Mancini.

 

Chissà perché mi aspettavo questa domanda.

E se ti dicessi che non ricordo se li ho tirati?

Ho detto non ricordo, non che non li abbia tirati, ma se l’ho fatto, non li ho studiati a tavolino, ma tirati d’istinto.

Ricevuti? Penso subito al peggiore, quello indelebile, ma è così cattivo che non si può raccontare. Allora te ne racconto uno divertente.

Sai che nel nostro mestiere c’è molta rivalità, in particolare fra donne.

Ero fra le premiate a una manifestazione, un premio per la comunicazione radio televisiva, ed era preventivato un mio intervento in scaletta. Ritiro del premio e intervista del presentatore.

Premiate come donne, solo due, l’altra giovane e prorompente.

Com’è andata a finire secondo te?

Non sei stata premiata?

 

No, dai! Sarebbe stato eccessivo, è stato consegnato il premio prima all’altra, che l’ha ritirato, che ha fatto l’intervista molto lunga e per ragioni di tempo si è solo annunciato il mio premio.

Mi sono alzata dal posto, ho accennato un ringraziamento, ho sorriso e mi sono riseduta. La statuetta mi è stata data dopo.

Racconto un po’ amaro, non divertente.

 

Vedi, io non faccio molto caso a questi Tiri Mancini, all’inizio ne ho sofferto, ho anche sgomitato per rimanere salda al mio posto, oggi ci sorrido, perché non ne vale più la pena, quando sei in equilibrio con te stessa, sai chi sei e cosa vuoi, diventano stupidaggini, piccoli arrivismi.

 

Questa sera allora, tantissima carne al fuco come sempre, non resta che guardarvi!

 

Grazie, a questa sera.

Ricordo che potete scriverci sulle mie pagine social, rispondere ai sondaggi e interagire con noi in qualsiasi momento.

E’ la sinergia che ci fa crescere.

 

Grazie a te Antonella, ricordiamo l'appuntamento.

 

Certamente.

 Giorno e orario: tutti i lunedì dalle ore 21.00 alle 22.00.

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Insomma chi vuole mi trova!

Allora Antonella buona diretta!

Grazie Alessandra per la nostra chiacchierata.

Grazie a chi vorrà esserci.

Vi aspetto!  Denghiù

#ilcalcionellarete #passione #ieri #oggi #domani  

AntonellaBiscardi

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