Interviste
Antonella Biscardi. Il calcio nella rete. Lo Stadio. Intervista di Alessandra Mele
Ciao Antonella, cosa pensiamo quando diciamo Stadio? Unione, Felicità, Colore, Appartenenza, Condivisione sono solo le prime parole che mi vengono in mente quando penso a Lo Stadio, ed è da qui che parte la puntata di questa sera.
Raccontaci Lo Stadio di questa sera.
Ieri è finito il Campionato, conosciamo le squadre in Champions e in Europa League, e poi inizieranno gli Europei di Calcio.
Quale modo migliore per finire una stagione e iniziarne un'altra con gli Europei, se non partendo da Lo Stadio?
Vuoi dire che proseguirai Il Calcio nella Rete anche per gli Europei?
Sì! E’ lo Sgub per i lettori di InfoOggi.
Avremo una versione Europei, continueremo senza sosta tutti i lunedì fino al 12 luglio.
Allora, avremo ancora tanto tempo per stare insieme!
E tu quindi stasera celebri Lo Stadio.
Diciamo che stasera andiamo allo stadio insieme.
Chi non ha qualche momento della propria vita legato allo stadio?
Lo Stadio è dove la nostra passione si manifesta, dove non ci sentiamo mai soli, dove siamo a casa anche in trasferta.
Lo Stadio è…
Fantasia.
Lo sperimentano i bambini quando ci vanno per la prima volta, rimanendo estasiati dalla luce, dai colori, dai grandi spazi.
Rappresentazione.
Quella di una partita, di un rito nel quale ogni attore, che sia giocatore, allenatore, arbitro o tifoso, recita la sua parte.
Lo stadio, è sentirsi liberi.
Si va allo stadio per mettere da parte il rapporto con la vita di tutti i giorni e vivere in un luogo che sembra separato, avulso da tutto ciò che viviamo quotidianamente.
Lo stadio è culla di ricordi.
La prima volta col papà, lo zio, la fidanzata.
Lega alla memoria momenti della vita.
Ed è anche il luogo, purtroppo, dove si sfogano frustrazioni e rabbia sociale, spesso in forma violenta.
Allo stadio, come a teatro, al cinema, a un concerto, o anche a una tavolata di amici, protagonista è l'incontro con l'altro.
E poi in questi giorni Lo Stadio pian piano ricomincia a vivere, ad accogliere la gente, ad accendere i suoi colori.
Direi che come sempre ce ne sono di cose da dire, com’è articolata la puntata?
Come sempre trattiamo l’argomento con il nostro ieri, oggi e domani, quindi se vuoi, per i nostri appassionati di storia, ti racconto qualcosa.
Certamente, iniziamo con i personaggi e gli avvenimenti del calcio che hanno caratterizzato Lo Stadio.
Fin dall'antichità lo stadio ha rappresentato il fulcro e la maestosità di una citta, pensiamo al Colosseo o all’Arena di Verona.
Il primo stadio di cui si ha memoria è quello di Sheffield in Inghilterra, da dove, data la progressiva popolarità del football, partì la costruzione di stadi dedicati. Nacquero così, l’Anfield Road del Liverpool, il Goodison Park dell’Everton, lo Stamford Bridge del Chelsea.
Poi nel ’24 arrivò Wembley.
Lo stadio dell'impero.
Con le caratteristiche torrette bianche in stile coloniale.
In Italia alcuni stadi prendono il nome dai posti in cui sono ubicati.
La Juventus gioca nel famoso campo di corso Marsiglia a Torino, la Roma al campo Testaccio autentico fortino dove era difficilissimo vincere, e l'Inter nel campo di via Goldoni.
Il Milan e il Napoli furono i primi ad avere lo stadio di proprietà, grazie alla generosità dei propri presidenti.
Lo Stadio più antico è quello di Marassi del 1911: "u campu e Zena."
Il campo del Genoa.
Il Littoriale di Bologna, negli anni Venti era il più bello e moderno del mondo. Una specie di Emirates Stadium dell'epoca.
Teatro del famoso Bologna che “tremare il mondo fa.”
La squadra più forte degli anni ’30 insieme alla Juventus.
Pensiamo poi a Lo Stadio anche per momenti di propaganda, come l'Olimpico di Berlino nel ’36, teatro delle imprese di Jesse Owens, o per momenti di dolore come per i prigionieri politici ammassati nelle tribune dello stadio di Santiago del Cile, dopo il golpe di Pinochet.
O luogo di accoglienza come lo stadio della Vittoria di Bari che nel ’90 ospitò migliaia di albanesi del primo esodo dei barconi.
Stadi dai brutti ricordi come l'Heysel, o Hillsborough o l’Old Trafford di Manchester, dove l'orologio fuori lo stadio è fermo alle “tre e quattro” per ricordare la tragedia del ’58.
Lo Stadio più leggendario?
Il Maracana di Rio de Janeiro.
Fu costruito per i mondiali del ’50 sicuri della vittoria del Brasile, sconfitto in finale dall’Uruguay.
Il più bello del mondo, secondo tutti, è il vecchio Craven Cottage di Londra, in legno, dove gioca il Fulham sulle rive del Tamigi.
Il più impersonale quello del Qatar, con l'aria condizionata, dove si giocherà il prossimo mondiale.
Ma… Anche Lo Stadio come luogo di ritrovata unione.
Il Franchi di Firenze durante il minuto di silenzio nel ricordo di Astori, l’Olimpico del giro di campo di Totti dopo la sua ultima partita, o quello di Napoli, una volta il San Paolo oggi dedicato a Maradona, che canta ’O Surdato ‘nammorato.
Insomma, Lo Stadio è luogo di storia e aggregazione.
Direi proprio di si!
Che dici di parlare dell’altro aspetto, quello abbinato al nostro “oggi”?
Oggi Lo Stadio riprende vita.
Dopo le chiusure dovute all’emergenza sanitaria, proprio per la partita di Coppa Italia si è riaperto lo stadio a un esiguo pubblico, ed è solo il primo passo, vedremo come sarà per le gare de Gli Europei, sia da noi, che all’estero.
Saranno coinvolte città come Amsterdam, (Olanda), Baku (Azerbaijan), Bucarest (Romania), Budapest (Ungheria), Copenaghen (Danimarca), Glasgow (Scozia), Londra (Inghilterra), Monaco di Baviera (Germania), Siviglia (Spagna), San Pietroburgo (Russia), pensate quante diversità da considerare.
Antonella per chiudere, io la domanda devo fartela.
Che rapporto hai con Lo Stadio?
Bellissimo sempre.
Ho scritto un capitolo del mio libro Pezzi di Noi sul calcio dei ricordi da bambina. Lo stadio è stato tanto della mia vita.
Oggi, sono sincera, non ci vado più, lo vedo come un po’ tutto il calcio, da fuori. Sono portata a conservare i miei bei ricordi, e penso che anche se i tempi evolvono, non sempre è in meglio.
Ovviamente solo una mia opinione.
Allora questa sera andiamo allo stadio nel modo che piace a te, Diversamente Sportivi!
Sì! Nel modo che piace a me, grazie, a questa sera.
Grazie a te Antonella, ricordiamo l'appuntamento.
Ricordo che potete scriverci sulle mie pagine social, rispondere ai sondaggi e interagire con noi in qualsiasi momento.
E’ la sinergia che ci fa crescere.
Giorno e orario: tutti i lunedì dalle ore 21.00 alle 22.00.
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Insomma chi vuole mi trova!
Allora Antonella buona diretta!
Grazie Alessandra per la nostra chiacchierata.
Grazie a chi vorrà esserci.
Vi aspetto! Denghiù
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AntonellaBiscardi
Alessandra Mele E-mail
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