Interviste
Antonella Biscardi. Il calcio nella rete. La Casualità. Intervista di Alessandra Mele
Ciao Antonella. Oggi parliamo di casualità. Cosa ci vuoi raccontare?
Comincerei con il cercare di definire La Casualità.
Direi che è qualcosa che accade all'improvviso e cambia la traiettoria della vita.
In filosofia la casualità si abbina con il fato, e ha generato scuole di pensiero dall'antichità a oggi.
I filosofi si domandano: “Ciò che accade è controllabile o dato dall'imponderabilità, dal fato appunto?”
Nel campo letterario, fiumi d'inchiostro sono stati versati scrivendo di casualità.
L'americano Paul Auster, definito "lo scrittore del fato" ha incentrato tutta la sua opera letteraria mettendo a fuoco le conseguenze del caso nella vita delle persone.
Nel calcio la casualità ha cambiato l'andamento di partite, di carriere di giocatori, allenatori e dirigenti, ha segnato il cuore dei tifosi.
E nella vita cos’è la casualità?
Questi ovviamente sono solo alcuni spunti per parlare, con il nostro consueto ieri oggi e domani, il nostro modo essere “diversamente sportivi” di Casualità.
Come sempre, storia e attualità.
Questo tema si presta moltissimo, pensa a quante cose nel calcio, come nella vita sono cambiate per Casualità.
Iniziamo con i personaggi e gli avvenimenti del calcio che sono avvenuti per Casualità.
Te ne cito alcuni di cui abbiamo parlato nella scheda iniziale, così facciamo contenti i lettori storici del calcio.
Partiamo dagli avvenimenti.
E partiamo da una delle casualità più incredibili della storia del nostro calcio, quella del Grande Torino.
Si gioca a Milano una partita decisiva per lo scudetto, a 3 minuti dalla fine Amadei, il centravanti dell'Inter, tira a botta sicura, ma sulla linea di porta un ciuffo d'erba devia la palla sul palo.
La partita finisce 0 a 0 è in virtù di quel punto il Torino va giocare la famosa amichevole a Lisbona.
Al ritorno la tragedia di Superga.
Amadei fino all'ultimo giorno della sua vita non si è mai dato pace per quella casualità che, di fatto, è costata la vita alla squadra più grande di tutti i tempi.
Al Marakanà di Belgrado nel novembre ’88 il Milan sta perdendo e rischia di uscire dalla coppa.
Una fitta nebbia costringe l’arbitro a sospendere l’incontro.
La partita si rigioca il giorno dopo e dallo 0-0.
Vince il Milan ai calci di rigore, passa ai quarti e dà il via al ciclo del Milan di Sacchi, che se non avesse vinto quella gara sarebbe stato esonerato.
Come non ricordare i due famosi gol dell'Inter a Kiev nei minuti di recupero del 4 novembre 2009 contro la Dinamo che portano alla vittoria i Nerazzurri e proiettano la squadra di Mourinho verso il triplete.
La casualità a noi favorevole, nel campionato europeo del ’68.
La famosa "monetina" dopo i tempi supplementari a Napoli grazie alla quale l'Italia vince la semifinale con l'Urss e vola in finale, dove batte la Jugoslavia e si laurea campione d’Europa per la prima e finora unica volta.
Ora parliamo di giocatori, ne cito solo alcuni.
Casuale è la storia del grande Gigi Riva.
Finisce a Cagliari perché un dirigente dei Rossoblù assiste per caso a una partita dell'under 21.
Talmente impressionato da Rombo di Tuono che fa un’offerta direttamente negli spogliatoi.
Ed è una casualità che la squalifica di Paolo Rossi, finisce esattamente due mesi prima dell'inizio del mondiale di Spagna.
Se il giudice avesse dato retta al pubblico ministero che chiedeva una pena più lunga, non avremmo avuto Pablito a Spagna 82.
Direi che calcio e casualità è un binomio che spesso va a braccetto.
Direi proprio di si!
Che dici di parlare dell’altro aspetto, quello abbinato al nostro “oggi”?
Partiamo dalla definizione di Casualità:
“…Ciò che non è voluto o programmato.
Che non è controllabile dalla volontà perché imprevedibile, fortuito.”
A me fa pensare a qualcosa che entra all’improvviso nella nostra vita e ne cambia la traiettoria.
Ed è accaduto a ognuno di noi chissà quante volte.
Il filosofo americano Charles Sanders Peirce, sosteneva l’inscindibilità dei termini fato e necessità.
Possiamo comprendere l’uno solo se lo mettiamo in riferimento all’altro e viceversa.
In altre parole, il filosofo sosteneva che nella vita si alternano eventi fortuiti a scelte che compiamo liberamente e che portano necessariamente verso precise conseguenze.
Antonella per chiudere, io la domanda devo fartela.
Quanta <Casualità> c’è in te?
Se sono qui a parlare de “Il calcio nella rete” è grazie ad un evento casuale, anche se l’idea è sempre stata in me da quando mi sono avvicinata ai programmi di calcio.
Era finito il primo lockdown, la voglia di lavorare era tanta, ma il momento era difficile per tutti.
Avevo appena finito di scrivere il mio libro “Un metro di solitudine” ed ero in pieno fermento creativo.
Chissà se l’idea del programma cullata per tanto tempo, in un momento così difficile avrebbe potuto vedere la luce?
Ho chiamato, con convinzione, ma senza alcuna speranza, il patron della rete, Gold Tv, Gianfranco Sciscione, e casualmente, inaspettatamente, proprio di lunedì, un giorno che puoi immaginare ha segnato quasi tutta la mia vita, questo programma ha visto la luce.
Si! A volte casualmente nascono grandi viaggi, grandi crescite, grandi incontri.
E…come sosteneva il filosofo di cui prima, la casualità può essere aiutata da noi stessi.
Antonella, non ci resta che guardarvi questa sera.
Grazie, a questa sera.
Ricordo che potete scriverci sulle mie pagine social, rispondere ai sondaggi e interagire con noi in qualsiasi momento.
E’ la sinergia che ci fa crescere.
Grazie a te Antonella, ricordiamo l'appuntamento.
Certamente.
Giorno e orario: tutti i lunedì dalle ore 21.00 alle 22.00.
Visibilità: su Goldtv canale 17 ( per il Lazio)
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Insomma chi vuole mi trova!
Allora Antonella buona diretta!
Grazie Alessandra per la nostra chiacchierata.
Grazie a chi vorrà esserci.
Vi aspetto! Denghiù
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