Cronaca
Anno giudiziario: Catanzaro, criticita' soprattutto nei tribunali
CATANZARO, 27 GENNAIO - Le piante organiche di tutti gli uffici, requirenti e giudicanti, "sono inadeguate sia in relazione al numero dei magistrati che a quello del personale amministrativo". E' questa la situazione del Distretto giudiziario di Catanzaro descritta dal presidente della Corte d'appello, Domenico Introcaso, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario nel capoluogo calabrese. "Le scoperture di organico - prosegue la relazione - sono ormai endemiche dal punto di vista quantitativo. [MORE]
A stabili percentuali corrispondono solo modificazioni soggettive trasferiti ma invarianza nel numero. Il risultato e' un movimento migratorio costante in uscita con entrate costituite da magistrati ordinari di prima destinazione che, per vincoli ordina mentali, non possono svolgere funzioni di Gip/Gup. Le dinamiche relative ai trasferimenti - scrive ancora Introcaso - presentano una ricorrenza temporale ormai quadriennale, tale da determinare scoperture prossime al 50% in tribunali medio-piccoli (Vibo Valentia, Crotone). Il fenomeno della mobilita' ha creato il "paradosso Calabria" per cui in tribunali costituiti in larga maggioranza da magistrati ordinari in tirocinio (Mot) i processi di allarme sociale locale, nazionale e internazionale - aggiunge il presidente della Corte d'appello di Catanzaro - sono celebrati da collegi composti da Mot, con risposte comune di efficacia. Il disagio trova espressione nelle criticita' dei tribunali di Catanzaro, Crotone, Paola e Vibo Valentia".
La relazione poi rileva come "non minori sono i problemi che affliggono le procure della Repubblica presso i tribunali del Distretto, le cui piante organiche sono state solo di recente razionalizzate mediante redistribuzione dei magistrati e rafforzamento della Procura distrettuale tenuto conto - conclude Introcaso - del crescendo della criminalita' di stampo mafioso nell'intero territorio