Cultura e Spettacolo

Anna Rotundo: "La famiglia cristiana, testimone di tenerezza, comunione, accoglienza"

Taverna (Catanzaro) 17 maggio 2012 - "La famiglia cristiana, testimone di tenerezza, comunione, accoglienza". È questo il tema della manifestazione a cui hanno partecipato, applauditissimi, gli alunni dell’Istituto Alberghiero di Taverna, guidati dalla docente referente Anna Rotundo (in foto). L’incontro, condotto da Domenico Gareri, è stato organizzato dalla presidente della Pastorale scolastica, Anna Maria Fonti Iembo, dell'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e ha visto tanti alunni di Istituti superiori confrontarsi all'auditorium "Casalinuovo" .

Il lavoro condotto da Anna Rotundo con i suoi alunni si è concretizzato nella performance dell’alunna Valeria Nicoletta Valentini,che ha scritto e cantato per l’occasione "La famiglia per l'eternità", un rap di contestazione ispirato da suo sofferto vissuto di incomprensione familiare. Il nostro lavoro- ha evidenziato Anna Rotundo- è partito dall’analisi della bellissima lettera pastorale del nostro Arcivescovo, mons. Bertolone, “Ogni attimo è carico di eterno” e ha messo in luce le problematiche relative alla mancanza di dialogo fra genitori e figli, l’incomprensione da parte dei genitori dei problemi e delle esigenze dell'adolescente, la sofferenza nell’assistere ai litigi, la sensazione di non sentirsi capiti, e addirittura amati. – Ho portato i miei alunni a considerare come la famiglia, nonostante le difficoltà che conosciamo, continua ad essere in Italia un punto di riferimento fondamentale, nonché il presidio che regge il tessuto della società - ha affermato Rotundo- e senza famiglia non esiste futuro.

Questa iniziativa dedicata alla famiglia porterà buoni frutti per questi ragazzi che, nonostante abbiano nel loro vissuto familiare ferite antiche e nuove, non cedono alla rassegnazione e non rinunciano alla bontà del loro animo e alle energie della loro età. Ho insistito sul legame inscindibile esistente tra famiglia e società, ricordando soprattutto che non è possibile accettare altri istituti come unioni di fatto, convivenze o unioni omosessuali, perché senza la famiglia non c’è un vero grembo della vita.

E’ questa la prima palestra di umanità dove il bambino impara a conoscersi attraverso il papà e la mamma, apprende ad avere fiducia in se stesso e negli altri, a misurarsi con le difficoltà; dove intuisce che il dolore fa parte della vita e impara a non avere paura. Purtroppo spesso siamo così schiavi delle cose quotidiane che diventa impossibile trovare un momento da consacrare alla famiglia, per dirsi “ti voglio bene”. Ecco i nomi degli alunni dell’ISTITUTO ALBERGHIERO partecipanti: [MORE]

CHIARA CACIA
FRANCESCO LOMBARDO
ALESSIA MARINARO
ANTONIO TRAPASSO
ANDREA NICOLETTA
FRANCESCA DE DOMENICO
GIUSEPPE PAONE
CITRINITI GIOVANNI
MUSTARI LUIGI
PUGLIESE SEBASTIANO
BAVIERA FRANCESCA
DONNEMMA GIUSEPPE
POSCA FRANCESCO
DORNETTA FRANCESCO
FABIANO PIERPAOLO
GAROFALO FRANCESCO
MASCARO ANGELO
RIZZUTO ANGELO
VALELA' ILARIA
VALENTINI VALERIA NICOLETTA
DIENA NICOLA
AGOVINO GIUSEPPE
COSENTINO JESSICA
MIRANTE DANIELA
TALLARICO MATTIA

Bellissima la riflessione conclusiva di Mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace: «Vi invito a dare "eternità" all'argomento su cui stiamo dialogando:l'amore non si costruisce in un giorno, in un anno, ma dura tutta una vita.

Bisogna dire "Ti voglio bene", ma disinteressatamente, senza un perché, bisogna amare l'altro per quello che è; l’amore vero, non dipende dalle qualità dell’altro – giovinezza, salute, bellezza, intelligenza...- ma è legato all’altro perché è lui, “persona”: se manca l'amore, c'è l'incapacità al perdono, ecco perché crollano le famiglie. Impariamo allora ad amare solo per amore».

ANNA ROTUNDO