Politica

Angelino Alfano risponde all'inaugurazione della sede NCD

BARI, 11 GENNAIO 2014 - Si è conclusa oggi l'inaugurazione della nuova sede del partito Nuovo Centro Destra (guidato da Angelino Alfano) a Bari. L'inaugurazione è stata l'occasione per parlare con le categorie produttive del Paese, ma anche un modo per il vicepremier di rilanciare l'azione del Governo per il prossimo anno.

Le prime domande dei giornalisti vertono su un eventuale rimpasto: Angelino Alfano e il suo partito sarebbero disposti a rinunciare a una poltrona? La risposta del vicepremier è chiarissima: "Penso che il bene dell'Italia sia sopra tutto, ma a noi nessuno ha posto sinora un problema di sedie o di poltrone".[MORE]

Altro nodo centrale è l'immigrazione, tema molto sentito: per Alfano, è importante garantire i diritti umani a chi arriva, ma resta prioritaria la sicurezza dei cittadini, sottolineando anche il fatto che alcuni degli immigrati che si sono cuciti la bocca sono già noti alle forze dell'ordine.

La questione sulla candidabilità di Berlusconi (nonostante la decadenza) ritorna sul tavolo delle trattative. Per Alfano, Silvio Berluscono potrebbe tranquillamente candidarsi alle elezioni europee, ma non spetta al leader del Nuovo Centro Destra definire giuridicamente la questione.

L'ultimo riferimento va alla proposta del nuovo segretario del PD, Matteo Renzi, di portare avanti subito le procedure per la nuova legge elettorale. Alfano punta l'accento sul sostegno al Governo: ""(...)se vi è un nucleo di sostenitori di questo governo che è d'accordo sul modello di sistema elettorale, è più facile che legge elettorale e governo vadano serenamente insieme(...)".

Quale sarà il futuro del Nuovo Centro Destra? Le sezioni territoriali diventano fondamentali: il vicepremier annuncia che a Marzo 2014 si terrà un'assemblea nazionale per delineare lo statuto del partito. Saranno le sedi ad assicurare i giusti candidati del comitato promotore, secondo le intenzioni del vicepremier e dei suoi sostenitori a Bari.

Fonte: Ansa.it

Fonte immagine: Espresso.repubblica.it

Annarita Faggioni