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CARACAS, 9 MAGGIO- Continuano i violenti scontri nella città di Caracas tra manifestanti e polizia contro il governo venezuelano. Un agente delle forze dell’ordine oggi è stato ucciso nella zona est della capitale mentre i poliziotti cercavano di sgomberare gli accampamenti dei manifestanti. Rimasti feriti anche tre uomini della polizia, di cui uno colpito da un proiettile. [MORE]
Manifestazioni sfociate in assalti sanguinosi nella capitale venezuelana, per un totale complessivo di 41 morti e 700 feriti. I manifestanti, alcuni dei quali mascherati, scagliavano pietre e molotov contro gli agenti di polizia che hanno risposto all’attacco lanciando loro gas lacrimogeno. Il ministro dell’Interno venezuelano Miguel Rodriguez, ha dichiarato che dentro gli accampamenti sono stati trovati dalla polizia droga, armi ed esplosivi, immediatamente sequestrati.
È dal 2 febbraio scorso che il Venezuela si trova nel caos più totale; le manifestazioni antigovernative sono iniziate nello stato di Tachira e, successivamente, estese in tutto il paese contro il governo dell’attuale presidente venezuelano Nicolàs Maduro, successore di Hugo Chàvez.
Il vertiginoso aumento del tasso di criminalità, l’estrema crisi che il paese sta attraversando, l’inflazione che ha superato il 50% e la carenza di beni di prima necessità come il latte, sono stati i motivi che hanno portato il movimento studentesco a manifestare causando scontri feroci. Ma, altrettanto feroci, sono state le torture e minacce di morte che, secondo l’organizzazione non governativa Human Rights Watch (HRW), sono state commesse dalla polizia venezuelana contro gli oppositori del governo.
Il 5 marzo l’HRW ha denunciato 45 casi di torture ai danni di oltre 150 persone tra cui violenza psicologica e sessuale.
Arianna Crudele