Cronaca

Covid. Ancora proteste, a Cagliari a fuoco il tricolore. A Roma cortei di ambulanti

Ancora proteste, a Cagliari a fuoco il tricolore. A Roma cortei di ambulanti, a Bergamo 20 denunce per 'caso' Gori
CAGLIARI, 07 NOV - Manifestazioni, cortei, serrande dei negozi abbassate e listate a lutto. Perfino una bandiera gigante tricolore data alle fiamme nella notte a Cagliari. Non si fermano le proteste in tutta Italia contro le misure disposte dall'ultimo Dpcm del Governo. Dopo i fatti di Bergamo, oggi sono scesi in piazza studenti, lavoratori dello spettacolo, 'negazionisti', ambulanti e negozianti.

Ma la prima eclatante protesta, non appena è entrato in vigore il coprifuoco delle 22, è andata in scena a Cagliari, dove due, tre persone - presumibilmente anarchici - hanno appeso una bandiera italiana sul Bastione di Saint-Remy (il monumento più famoso del capoluogo) e l'hanno incendiata. La Digos della Questura di Cagliari ha avviato le indagini sull'episodio, recuperando i video delle telecamere della zona. I responsabili rischiano una denuncia per vilipendio alla bandiera.

Un gesto rivendicato con una mail alle testate giornalistiche in cui si invitano i sardi "a ribellarsi contro le leggi ingiuste di questo governo", e che si conclude con lo slogan in sardo "A fora s'Italia dae sa Sardinnia" (fuori l'Italia dalla Sardegna). Intanto la questura di Bergamo ha denunciato 20 persone, tra organizzatori e partecipanti, per il corteo non autorizzato che da piazza Matteotti, davanti al municipio di Bergamo, si è diretto verso Bergamo Alta per raggiungere la casa del sindaco Giorgio Gori. In strada c'erano diverse centinaia di persone, alcune di estrema destra, altri di Casapound, negazionisti e anche commercianti. E la Procura di Bergamo aprirà un'indagine sulla manifestazione di protesta.

Il fascicolo verrà aperto sulla scorta della relazione di servizio trasmessa dalla Questura. A Roma oggi manifestazione spontanea degli ambulanti contro la chiusura dei mercati all'aperto prevista nel Dpcm, che si sono ritrovati con i furgoni a piazza della Repubblica, al centro della città. A Bocca della Verità manifestazione dei Gilet arancioni, a cui ha aderito anche Forza Nuova, mentre nel pomeriggio i movimenti si sono radunati davanti al Mibact e poi a Porta Pia.

A Torino circa 200 manifestanti si sono radunati nel pomeriggio davanti alla sede della Regione Piemonte in Piazza Castello per il presidio di protesta "Se tu ci chiudi, tu ci paghi". Insieme agli antagonisti, come i centri sociali Askatasuna e Gabrio, in piazza anche i sindacati di base Cobas e Usb, il movimento No Tav e i collettivi universitari, le case occupate anarchiche, il Prinz Eugen e Rete dei Comunisti. A Napoli, in piazza Dante, è stato il giorno dei "negazionisti". Senza mascherina o con la mascherina abbassata, si sono dati appuntamento in piazza e sulle ringhiere che delimitano lo spazio intorno alla statua di Dante sono stati affissi dei cartelli: "Dottori e giornalisti abbiate dignità dite la verità", "Non è pandemia, è genocidio", "Morti conteggiati due volte meritate le rivolte". Tra i cartelli dei manifestanti anche uno con la scritta "No 5G".

A Crotone manifesti a lutto sulle saracinesche dei negozi chiusi per la protesta pacifica dei commercianti contro l'istituzione della "zona rossa" su tutto il territorio della Calabria. Alla scritta "chiusura per lutto" l'aggiunta di un sarcastico grazie rivolto alla politica regionale e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. (Immagini di repertorio)