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BARI, 2 SETTEMBRE 2013 - Preoccupa ancora, in Puglia, l'allarme Seu. Sono stati accertati 18 casi nell'ultimo mese della Sindrome Emolitico Uremica. Dopo aver individuato il focolaio infettivo e la presenza del batterio Escherichia Coli sono scattati una serie di controlli ed è stato monitorato il percorso del latte crudo, vale a dire quello appena munto e non ancora pastorizzato, dalla produzione fino ai piccoli consumatori.
Le vittime deI batterio, 18 ricoverati, sono tutti bambini e hanno dovuto affrontare le conseguenze dovute all'ingestione di prodotti contaminati,, sangue nelle feci, dolori addominali, vomito incoercibile. Tra i pazienti alcuni hanno dovuto affrontare conseguenze anche più preoccupanti come la dialisi per combattere i terribili effetti della infezione. L'ultimo ricoverato riguarda un bambino di un anno che ha ingerito prodotti a base di latte ed è ora presso il reparto di Nefrologia dell'Ospedale Pediatrico "Giovanni XXIII" di Bari.
In alcune partite di latticini del sud est barese è stato isolato il batterio Escherichia Coli e le indagini hanno portato, tra gli altri, ad un caseificio di Monopoli. Inoltre i militari dei Nas ed i veterinari della Asl nel caseificio Di Leo hanno trovato, oltre alla presenza del batterio incriminato, anche una totale inosservanza delle più elementari norme di igiene. I Nas hanno potuto infatti osservare pavimenti sporchi e incrostati, attrezzature arrugginite ed in cattivo stato, ed ancora, infiltrazioni d'acqua lungo le pareti.
Sono state così sequestrate quasi 8 tonnellate di alimenti, tra cui scamorze, ricotte, formaggi, burro e mozzarella, oltre ad essere scattato il provvedimento di chiusura del caseificio.
Continuano i controlli e le analisi eseguite dal Laboratorio dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata, Sezione batteriologica di Putignano, per gli altri caseifici. Tra questi sia quelli che producono la materia prima che quelli che si occupano di vendita del prodotto finito e che svolgono la loro attività tra Monopoli, Turi e Mola di Bari, .
Ciò che le autorità sanitarie ipotizzano è che la diffusione della Sindrome Emolitico Uremica, Seu, sia stata dovuta ad una indiscriminata vendita di latte contaminato, utilizzato per la produzione di latticini in maniera più o meno consapevole.
Si consiglia di non consumare latte crudo non pastorizzato, né altri alimenti crudi come la carne, di lavare frequentemente le mani, di lavare accuratamente i ripiani del frigo senza far venire in contatto cibi crudi e cotti e di lavare con cura frutta e verdura.
Elisa Signoretti [MORE]