Cultura e Spettacolo

Amy Winehouse: a due anni dalla morte

LONDRA, 23 LUGLIO 2013 - Due anni fa all'età di 27 anni moriva Amy Winehouse.

Il 23 Luglio del 2011 la cantante di "Rehab" venne trovata nella sua casa di Londra, nel quartiere di Camden Town. Oramai era troppo tardi.

A ritrovare il corpo di una delle voci più belle e talentuose degli ultimi anni fu Andrew Morris, sua guardia del corpo.
Amy quella tragica notte si chiuse in camera da letto consumando una cena indiana e guardando su Youtube i suoi video. Immancabili a farle compagnia diverse bottiglie di vodka, mentre sul monitor del pc scorrevano le sue immagini. Fu l'alcol a stroncarle la vita: il tasso alcolico, stando a quanto riportato dall'autopsia, era cinque volte superiore alla norma.

Proprio la guardia del corpo alcuni mesi fa rilasciò alcune dichiarazioni durante l'udienza finale sull'inchiesta che cercava di accertare le cause e le circostanze del decesso della cantante.
Morris, amico e confidente di Amy, sull'ultima notte ha detto: "Sembrava la stessa di sempre, non si comportava in modo diverso dal solito", anche se ammette, circa la questione che la Winehouse guardava se stessa in video: "Non glielo avevo mai visto fare prima, non era sua abitudine".

Una vita in parte sprecata quella di Amy, dotata di una delle voci più belle del panorama musicale mondiale degli ultimi anni. Un successo raggiunto nel tempo e non immediato come accade oggi con i talent show.

Nel 1999 entra a far parte della National Youth Jazz Orchestra di Londra dove muove i primi passi come cantante professionista. Alcuni anni dopo arriva "Frank", primo album di inediti che incanta critica e pubblico riuscendo a vendere più di un milione di copie.
Il successo vero e proprio arriva nel 2006 quando "Back to Black" scale le classifiche di tutto il mondo complice la presenza di singoli come "Rehab", "Love is a losing game" e la stessa title track per cui Amy registra un video bellissimo, dalle tinte dark, in cui celebra il funerale del suo cuore.

Il mondo si accorge di Amy Winehouse e della sua incantevole voce. L'album conquista la numero uno in diversi paesi arrivando a vendere ben 12 milioni di copie. Nel 2008 trionfa ai Grammy Awards portando a casa ben cinque riconoscimenti: tre sono per "Rehab", uno per il miglior album pop e l'altro per migliore artista emergente.

La sua fama è talmente forte da trasformarla in un'icona di stile e punto di riferimento per tantissimi giovani. Il suo look trasandato, eccentrico e a volte volgare fa tendenza come i suoi tatuaggi. Anche l'alta moda si accorge di lei: da Jean Paul Gaultier, Christian Dior fino a Fred Perry, per cui Amy firmò una collezione nel marzo 2011 e Karl Lagerfeld che le dedicò la collezione Chanel pre-fall 2008.

Il successo mediatico non va di pari passo con la sua vita privata che incontra parecchie difficoltà: amori sbagliati, rapporti difficili con la famiglia e tanta solitudine. Saranno forse, chissà, queste delusioni a spingerla nel vortice della droga e dell'alcol che in un certo senso le hanno segnato la vita.

Riesce a vincere la dipendenza dalla droga andando in un centro di recupero e in questo senso appare profetica la hit "Rehab" in cui cantava: "They tried to make me go to rehab but I said 'no, no, no" (hanno provato a farmi andare in riabilitazione, ma io ho detto "no no no" )

Non riesce a sconfiggere la dipendenza dall'alcol, che l'accompagnerà verso la morte. Un destino contro cui Amy ha cercato di combattere invano . Proprio Cristina Romete, medico personale dell'artista, ha reso nota una testimonianza scritta durante l'udienza finale: " Amy mi disse che non voleva uccidersi, non voleva morire. Era stata avvertita dei rischi che correva con l'alcol. Purtroppo non è stata capace di fermarsi da sola. E non c'era nessuno con lei quella sera in grado di aiutarla. A parte la guardia del corpo, al piano di sotto, inconsapevole del dramma che si stava svolgendo".

Intanto la famiglia la ricorda con alcune mostre, come Amy Winehouse: A Family Portrait in corso al Jewish Museum di Camden fino a metà Settembre e non solo. Sarà infatti realizzata una statua a grandezza naturale dall'artista Scott Eaton visibile al pubblico solo dal 2014 nella Roundhouse di Camden, il quartiere dove Amy viveva.

Inoltre per celebrare il suo 30° compleanno sono previste nel mese di Settembre la mostra Amy Winehouse: For You I Was A Flame con la presentazione di graffiti, opere e immagini curati dalla mano esperta di grandi fotografi per ricordare i momenti più importanti della vita e della carriera della cantante.

La storia di Amy è il racconto di una vita fatta di successi, eccessi e di un tragico epilogo sopraggiunto troppo presto all'età di 27 anni.

Un dramma che ha inserito Amy nella lunga lista delle leggende della musica insieme a Jim Morrison, Kurt Cobain, Jimi Hendrix e Janis Joplin.
Oggi la sua "Back to Black" suona in suo ricordo….come fosse una ninna nanna per la sua anima che due anni fa decise di lasciarci.

Emanuele Ambrosio

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