Estero

Amnesty accusa: rimpatri forzati dalla Turchia ai siriani

ROMA, 1 APRILE 2016 – L’importante organizzazione “Amnesty International”, a soli pochi giorni dall’avvio del programma di ammissione umanitaria siglato tra Turchia e UE, lancia una pesante accusa. Secondo l’Ong infatti, da metà gennaio centinaia di rifugiati siriani al giorno, tra cui donne e bambini, sarebbero stati rimpatriati dal governo turco con l’uso della forza. Sempre secondo Amnesty, e grazie alle testimonianze raccolte soprattutto nelle province di confine, in alcuni casi sarebbe stata addirittura negata la registrazione utile per l’attribuzione dello status di protezione temporanea, necessario per beneficiare dei servizi minimi quali quelli della sanità e dell’educazione.

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Anche l’Unhcr ha messo in evidenza numerose lacune nei confronti del piano Turchia-UE. “Tutti i rimpatri forzati in Siria sono illegali secondo la legge turca, europea e internazionale” ha ribadito Amnesty, che ha anche dichiarato di come si tratti, purtroppo, di una pratica diffusa nella regione di confine tra i due Paesi, in particolare nella provincia turca di Hatay. Ma non finisce qui perché, sempre secondo l’ong, la Turchia, cambiando la propria politica di porte aperte nei confronti dei siriani, ha contribuito involontariamente al nuovo business di trafficanti di esseri umani, i quali arrivano a chiedere ai rifugiati anche mille dollari a testa per aiutarli ad attraversare illegalmente il confine.
 

Alessio Crapanzano

(FOTO: tgcom24.mediaset.it)