Politica
Amministrative: la Caporetto del Pdl e l'immobilismo della Lega
Iseo, 31 Maggio - Hanno voluto metterci la faccia in queste elezioni, lo aveva detto chiaro e forte Silvio Berlusconi. Ora gli stessi volti sono doloranti dalle sberle ricevute, tanto che i pochi che ancora parlano, danno l'impressione di essere alquanto rintronati. Sarà il vento che cambia direzione, sarà forse che soffia proprio forte e pungente anche al nord , di sicuro sono molte le cose che sono state spazzate via. E' finita un'epoca di certo , si sgretola di colpo il berlusconismo come modo di fare politica, come stile di vita. Ci si augura finiscano le arroganze e la volgarità che spesso lo hanno accompagnato , diventandone a volte lo stesso substrato, l'essenza più profonda. Tenteranno di dare la colpa ai candidati, alla Moratti come a Lettieri , senza accorgersi ,o facendo semplicemente finta di non vedere, che questo è un crollo , non una semplice sconfitta , e che questo non basta a spiegarne l'estensione. E' una vera disfatta, un disastro, una Caporetto, uno tsunami dalle proporzioni colossali.[MORE]
Vogliamo provare a riassumere ? Tralasciamo Milano che sembrava già persa in partenza , però poi ci si è trovati anche senza la provincia di Mantova, e poi Novara, la città di Cota, che era quasi una bandiera. Ma poi ecco ancora Domodossola, dove era andato persino Bossi a sostenere il candidato leghista, e poi Nerviano, Rho,Trecate, Malnate, Desio. E poi ancora Trieste, quasi sempre città della destra. Se ne è andato persino Oderzo, in provincia di Treviso , e dulcis in fundo , come ciliegina sulla torta , è caduta persino Arcore , forse a seguito delle sue feste. Se al Nord piangono sia il Pdl che la Lega , non è che al Sud possano sorridere o abbozzare. Cade Napoli, ma anche Cagliari. Basterà minimizzare e dire che si sono sbagliati candidati ? di certo no, basterà dire che si deve rilanciare l'alleanza e la compagine governativa ? Neanche a parlarne.
Questa maggioranza è finita , è ora di accorgersene e di tirare le somme, non ha più nulla da dire al paese che a sua volta non crede più alle favole . Berlusconi farebbe bene a lasciare prima che per lui diventi troppo tardi e lo sia anche per il paese. L'amicizia con Umberto Bossi , lui dice, è salda , ma se Bossi e la Lega non volessero affondare con Silvio è bene riflettano e si lecchino le ferite in fretta. Il Senatur era solito dire che si dovevano realizzare i programmi ed il federalismo , se non si volevano prendere "cachi in testa dal popolo lombardo". Ora ci si salva solo perché i cachi maturano in autunno. Nessuno si illuda che Berlusconi capisca. Basta ascoltare le sue dichiarazioni, compiange Milano e Napoli , quando dovrebbe compiangere solo se stesso.
Prenda atto il Cavaliere , che il feeling con gli elettori è finito, e che per lui non è più giorno. Se ne dovrebbe accorgere anche Bossi che oramai si è al crepuscolo, e che poi arriverà inesorabile il buio della notte. Ci si prepari, magari con una nuova legge elettorale , e poi si corra al voto , visto che così non si potrà andare avanti , non si regge con un Pdl che implode, con dei "responsabili" sempre più esigenti, con degli elettori sempre più incazzati , e tra l'altro in piena crisi economica senza vederne ancora una via d'uscita. Faccia presto la Lega così non si reggerà ancora per molto. A meno che Bossi non ci trovi gusto, oppure riesca ad adattarsi e rassegnarsi a questo nuovo ruolo: quello della "faccia da schiaffi".
Ivan Zatti