Politica
Amministrative 2012: Bilancio finale
MILANO, 08 MAGGIO 2012- I giochi sono fatti. Il quadro che viene fuori dalle Amministrative 2012 è un po' decadente, dai colori smorti, Infatti, se non è stata la vittoria dell'antipolitica, poco ci manca, visto il dato sull'astensionismo ma, soprattutto, l'exploit del Movimento delle 5 Stelle di Grillo. Il sentimento netto che si percepisce è l'atteggiamento critico e consapevole degl'italiani che, attraverso il voto, hanno manifestato la loro stanchezza nei confronti dei "veri" politici e degli sprechi della "casta", contrapponendoli ai cosiddetti grillini.
Un voto, se vogliamo, di protesta rispetto a tutte le vicende a cui si è assistito negli ultimi tempi e non solo. Così, il Pdl, in questo appuntamento, è quasi sparito. Si aggira come uno spettro del bel tempo che fu, evidenziando anche le fragilità che possono avere i partiti con una struttura leadercentrica. Stessa sorte è toccata alla Lega Nord, punita pesantemente dal proprio elettorato (che davvero non perdona la Lega "Ladrona", parafrasando il loro slogan politico, "Roma Ladrona, La Lega non Perdona"). Così accusa il colpo, perdendo in alcune delle proprie roccaforti (perde anche a Cassano Magnago, paese di Bossi). Non è un caso che, della Lega Nord, a trionfare sia solo Flavio Tosi a Verona, il candidato più lontano dal "cerchio magico" di Bossi, Entrato anche in polemica con lo stesso Senatur qualche tempo fa, di sicuro, una vittoria personale e non di partito, quella di Tosi. [MORE]
E se è andata un po' meglio al Pd, ciò non deve indurlo a cantar vittoria, semmai dovrebbe portarlo a fare una profonda autocritica e a riflettere. Ritornando ad intendere la Politica, come un “arte” volta a governare, ad amministrare la “polis” e non gl'interessi della Casta.
Entrando nel merito dell'esito elettorale, in sintesi, dei 7,5 milioni di cittadini chiamati a votare, solo il 67% circa (pari a circa 5 milioni) si sono presentati alle urne. In evidente flessione rispetto alle ultime amministrative del 2007, quando l'affluenza aveva toccato il 73,74%. Per quanto riguarda i candidati: quelli del Pdl registrano percentuali risicate, in alcuni casi al di sotto del 10 per cento che, in alcuni casi, li esclude anche dai ballotaggi. La Lega Nord va malissimo e vince solo a Verona con Flavio Tosi 1. Tiene, ma non entusiama il Pd che, tuttavia, riesce ad agguantare diversi ballottaggi. Boom del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che, in diverse città tocca livelli stratosferici (13/15 per cento) e, a Parma, porta al ballottaggio 2 il suo candidato Pizzarotti con una percentuale vicina al 20%.
In particolare, l'esito delle principali città:
Genova. Marco Doria (candidato del centrosinistra) conquista il 48,31% e va al ballottaggio con Enrico Musso (ex deputato Pdl passato al misto e candidato per una lista civica di centro) con il 15%. Buona la performance delcandidato grillino Paolo Putti, che sfiora il ballottaggio con il 13,86%. Il candidato Pdl Pierluigi Vinai non riesce ad andare oltre il 12,88% e il Pdl scende addirittura al 9,2% (nel 2007, Forza Italia e An raggiungevano insieme il 29%).
Palermo. A Palermo lo scrutinio procede a ritmi lentissimi. Con i risultati di meno di 527 sezioni su 600 alle 10.30 del mattino, Leoluca Orlando (sostenuto da Idv e Sinistra ed Ecologia) con il 47,45% è uno dei candidati al ballottaggio nella corsa che si terrà tra due settimane. L'altro concorrente dovrebbe essere Fabrizio Ferrandelli (Pd, vendoliani ed altri) con il 17,42%. Ballottaggio a sinistra, dopo due legislature consecutive di centrodestra. Vincenzo Costa (Pdl, Udc, Grande Sud di Miccichè) si ferma al 12,48%. Per quanto riguarda Alessandro Aricò (Fli, Api, Mpa) 8,7%. Maria Anna Caronia (Mps, Amo Palermo e Cantiere Popolare) sembra andare olte il 7%. Riccardo Nuti (5 stelle) si fermerebbe al 4,9%.
Verona. Flavio Tosi, con la Lega Nord (che ottiene appena il 10,7%) e un gruppo di sei liste civiche capitanate da Per Verona (37,19%) supera il 57% e vince largamente al primo turno. Il sindaco uscente del centrodestra Gianni benciolini, si ferma al 9,35% Il centrosinistra se la cava con un 22,7% ma resta dieci punti sotto il dato del 2007.
Parma. Il risultato di Parma è quella che più dovrebbe indurre i "veri" partiti politici a pensare. Infatti, emergono i grillini: Federico Pizzarotti (Movimento 5 Stelle) arriva al ballottaggio con il 19,47% dei voti. Si batterà per la carica di Primo cittadino con il candidato del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli che partirà dal 39,20%. Elvio Ubaldi (Udc e civiche) si ferma al 16,35, mentre il Pdl quasi non pervenuto con il candidato Paolo Buzzi (vicesindaco uscente) che ottiene il 4,8%.
Gli altri capoluoghi
In Lombardia: si andrà al ballottaggio sia a Como che a Monza. In entrambi i casi i sindaci uscenti erano di centrodestra. In particolare, a Como, il centrosinistra registra il 35,5 e il centrodestra appena al 13,1%. La Lega (al 6,9%) e i grillini (al 4,9%) fanno peggio delle liste civiche, che ottengono il 9,8% e l'8,3%. Simile situazione si evidenzia a Monza 8 col centrosinistra al 38,2% e il centrodestra al 20%; i 5 Stelle vicini alla Lega (9,7% a 11,2%).
In Piemonte: Al ballottaggio il centrodestra ad Alessandria (19,25%) e Asti (29,5%), contro candidati del centrosinistra che si assesta tra il 35 e il 40 per cento. A Cuneo, invece, ballottaggio tra centrosinistra (30,6) e centristi (36,1%). Il candidato del Pdl (7,5%) è superato dalla Lega (9,7%) e addirittura dai grillini (8,3%).
In Liguria: La Spezia si riconferma il centrosinistra di Federici con il 52,5%. Il centrodestra è fermo al 15,2% e i grillini raggiungono il 10,7%.
In Veneto: nel comune di Belluno, il ballottaggio vede contrapposti ilcentrosinistra e una lista civica entrambi intorno al 25%. Il Pdl è al 23%, i grillini al 10%, l'Udc all'8,3% e la Lega Nord appena al 4,8%.
In Friuli: a Gorizia si conferma il sindaco di centrodestra Ettore Romoli con il 51,5%.
In Toscana: a Lucca (amministrazione uscente di centrodestra), il Pdl prende il 14,6%, restando fuori dal ballottaggio che si avrà tra centrosinistra (46,8%) e Udc (15,7). Grillini al 7,6%. A Pistoia si conferma 16 il centrosinistra con Samuele Bertinelli che ottiene quasi il 60%. Il Pdl è al 16%.
In Emilia Romagna: a Piacenza il ballottaggio sarà tra centrosinistra (47,1%) e centrodestra (31%), con i grillini al 9,8%.
In Molise, a Isernia sarà ballottaggio tra il centrodestra (45,7%) e il centrosinistra (30,7%).
Test significativo per L'Aquila (il primo dopo il terremoto). Qui, il sindaco uscente Massimo Cialente (40,7%) andrà al ballottaggio contro il centrista De Matteis (29,6%). Il Pdl si ferma sotto il 10% (8,1%).
Nel Lazio: due capoluoghi (Frosinone e Rieti) al voto. In entrambi i casi si andrà al ballottaggio. A Frosinone, il sindaco uscente Michele Marini (centrosinistra) è testa a testa con Domenico Marzi Idv-Psi, mentre Nicola Ottaviani (Pdl) è oltre il 44%. A Rieti 21 il centrosinistra è al 42,9% e il centrodestra al 27%, con il centro al 21%.
In Puglia (quattro capoluoghi al voto): a Brindisi, il candidato del centrosinistra Cosimo Consales (53,2%) viene eletto al primo turno. Mauro D'Attis (Pdl) è al 25,5%. A Lecce, conferma per Paolo Perrone (centrodestra) con il 64%. A Taranto, il sindaco uscente di centrosinistra Ippazio Stefano sfiora il passaggio al primo turno, con il 49,5%. Nel ballottaggio il contendente sarà Mario Cito (Lega meridionale e La Destra). A Trani ballottaggio tra centrodestra (45%) e centrosinistra al 29%.
In Calabria un solo capoluogo in palio, Catanzaro, dove vince Sergio Abramo (centrodestra) con il 50,22%, tallonato da Salvatore Scalzo (centrosinistra) col 42,43%.
In Sicilia si rinnovavano (oltre a quello di Palermo) i consigli comunali di Agrigento e Trapani. Ad Agrigento sarà ballottaggio tra il sindaco uscente Marco Zambuto (centrista) e il centrodestra di Salvatore Pennica. Ballottaggio anche a Trapani tra Giuseppe Maurici (Terzo Polo) e Vito Damiano (Pdl).
(Fonti: Ansa, La Repubblica)
Rosy Merola