Cronaca
Amianto, il post Torino: Al via inchiesta ex dipendenti Atm
MILANO, 15 FEBBRAIO 2012- Come si poteva immaginare, la sentenza storica con la quale il tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere i due amministratori delegati della Eternit, potrebbe aprire una reazione a catena. Così, a Milano, è partita un'inchiesta legata all'amianto nella metropolitana. In base ai dati dell'Asl, sarebbero 93 i lavoratori esposti alle fibre. Inoltre, negli ultimi cinque anni, oltre 1.200 dipendenti sono stati sottoposti a controlli.
Inquietante la testimonianza di G. B., oggi gravemente ammalato di mesotelioma pleurico, acquisita agl'atti dell'inchiesta dei pm Maurizio Ascione e Nicola Cerrato, "Ne perforavamo gli strati con il trapano e ne respiravamo le polveri, che poi restavano per terra e solo in seguito venivano asportate dagli addetti alle pulizie delle stazioni". A questa si aggiunge la testimonianza di G. C., operatore elettromeccanico in servizio dal 1973, e oggi in pensione, che ha dichiarato,"Facevamo manutenzione e spesso eravamo investiti da pallini di polvere che ci ricoprivano interamente. Non avevamo protezione di alcun tipo per le vie respiratorie. Un lavoro che si protraeva per tutta la notte in galleria. E all'alba gli operai tornavano a casa storditi e coperti di polvere di amianto". Le suddette parole fanno tremare i polsi, se si pensa al numero di lavoratori che possono aver inalato eternit nel metrò di Milano.
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Gli esperti dell'Asl, nella relazione tecnica consegnata alla procura, affermano, "Sono 93 i lavoratori che hanno svolto la stessa mansione di G.B. Nessun allarmismo. Ma il rischio che nei polmoni di altri lavoratori si possano essere depositate le fibre di amianto c'è. Per questo, negli ultimi cinque anni più di 1.200 dipendenti dell'Atm sono stati sottoposti a sorveglianza sanitaria, con un ritmo di trecento all'anno".
Allo stato attuale, sono cinque i casi accertati (tra meccanici e carpentieri, addetti alla manutenzione dei vagoni, prodotti da Fiat e Om e delle loro parti meccaniche, a cui è stato diagnosticato un tumore ai polmoni, asbestosi o altre malattie delle vie respiratorie, tipiche dell'esposizione all'amianto). Tuttavia, i pm laciano un invito agl'altri lavoratori, affinchè si facciano avanti per aiutarli a ricostruire la verità attraverso le loro storie.
Gl'inquirenti stanno concentrando le loro indagini, nel periodo che va dagli anni Settanta alla fine dei Novanta. In particolare, si stanno concentro sulle linee rossa e gialla, nelle cui gallerie, nel corso degli anni, sono stati spruzzati grossi quantitativi di amianto. L'operazione di bonifica è partita a fine anni Ottanta, interessando le stazioni di Cadorna, Loreto, Garibaldi, Centrale Fs, Primaticcio, Bande Nere, Piola, Lambrate, Pagano, Conciliazione. L'azione è proseguita fino al 2002, quando si è proceduto alla rimozione dell'amianto e di altre sostanze cancerogene nella metro di QT8.
E, proprio sull'onda della sentenza di Torino, le associazioni lombarde stanno facendo fronte comune, raccogliendo denunce e segnalazioni. Dura è l'affermazione del comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio di Sesto San Giovanni, che dichiara, "Il picco dei morti è previsto in continua crescita fino al 2020".
A ciò si aggiunge l'associazione esposti amianto, che ricorda invece il sacrificio di Oscar Misin, ex operaio della centrale Enel di Turbigo, morto in questi giorni, "Oscar lo sapeva. Sapeva fin dal primo momento cosa significava la malattia che gli avevano trovato e fin dal primo momento sapeva le sofferenze a cui sarebbe andato incontro e le conseguenze finali. Insieme a noi dell'associazione, era andato a trovare, a seguire, i nostri compagni di lavoro che prima di lui si erano ammalati e con loro aveva percorso la dolorosa e triste trafila della malattia". Oscar Misin, a cui sarà dedicata la sezione Aea di Turbigo, si va ad aggiunge alle quaranta vittime già contate dalla procura, che ha aperto un fascicolo iscrivendo sette ex dirigenti Enel nel registro degli indagati.
Comunque, oltre alle malattie legate all'esposizione all'amianto, la procura sta vagliando e coordinando tutte le inchieste sulle malattie derivanti dall'esposizione anche da Ipa e Ammine, sostanze utilizzate per produrre la gomma e che, sulla base di recenti studi, sembrerebbero confermare che provocherebbero il tumore alla vescica.
(Fonti: La Repubblica. Fotogramma: assesempione.info)
Rosy Merola