Politica
Ambrosini: Si apre in anticipo la stagione venatoria, Bargone spara!!!
Tarquinia 3 agosto 2012 - Il Presidente della S.A.T. – Società Autostrada Tirrenica-, Antonio Bargone nell’intervista a “L’OPINIONE” ha sparato grosso cercando quella “captatio benevolentia” fra il grosso pubblico. Non è polemica la nostra, ma vogliamo considerare e far considerare ai cittadini l’incongruenza di tali affermazioni.
Quando parla di 80.000 posti di lavoro da impiegare su duecento chilometri circa di strada da eseguire in tempi diversi ha considerato cosa significa? Trattandosi, per la maggior parte di manovalanza ha idea dove reperirla, e, se non è locale, dove alloggiarla? Poi, se la matematica non è un’opinione, si tratta di impiegare circa 400 operai per chilometro con la conseguenza di avere un operaio, con pala, zappa o piccone ogni due metri e mezzo, in barba al rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
O, forse, ha fatto confusione fra posto di lavoro o ore complessive di lavoro necessarie per completare l’opera?. In questo caso, dato che l’impiego medio annuo per lavoratore è di circa duecentoventi giornate lavorative da otto ore l’una, per i sei anni di durata dei lavori, si avrebbe un’occupazione media di non più di 60/ 70 addetti. E’ questo il miracolo occupazionale promesso?
Abbiamo avuto la prova che il Presidente Bargone non ha tanta dimestichezza con i numeri esaminando il “project financing” presentato al CIPE nel maggio 2011 redatto prendendo a base un traffico medio, per tutta la durata della concessione, di 22/23.000 veicoli annui, senza indicarne la percorrenza media e, come costo del denaro, ha fatto riferimento al rendimento dei BTP decennali emessi nel 2010. Nel frattempo le cose, finanziariamente parlando, sono cambiate. O no?
Parla della bontà del progetto, come se fosse già esecutivo e che nessuno ha ancora visto, che prevede la realizzazione della viabilità secondaria per agevolare il movimento dei cittadini. Se fa questo come fa a rispettare le previsioni del progetto finanziario che si fonda sul sistema “CAPTURE” cioè obbligare i cittadini a prendere l’autostrada con un sistema di “FRE FLOW” ( lettura elettronica) cioè senza casello, quindi senza personale, e mandare, poi, mensilmente, a casa dell’utente, il conto costringendo i cittadini ad andare all’Ufficio postale per fare i relativi versamenti. Il tutto in barba alla promessa occupazionale post-opera. Ai caselli chi ci sta? Nessuno, non ci sono, altrimenti i conti non tornano.
Noi cittadini, che della Tirrenica ne abbiamo un’idea chiarissima, è una grande opera, costosissima, che se troverà i soldi per la realizzazione, e sul progetto finanziario non si dice come, la cui realizzazione sarà gestita solo dalle grandi imprese, del cemento e dell’asfalto, perché queste stanno alle grandi opere. Grandi imprese che impiegheranno altrove i benefici finanziari realizzati, lasciando alla popolazione locale la solita illusione di un miracolo occupazionale che nessuno mai realizzerà.
Continua, poi, Bargone affermando che il 60% dei lavori sarebbero realizzati in house, quindi realizzati direttamente dalla stessa SAT o assegnati direttamente ai suoi soci. Solo il restante 40% andrebbe a gara e chi se lo assegnerà? Probabilmente società degli stessi soci. E le imprese locali che tanto ci sperano cosa avranno? Dovranno contentarsi di tanti sub-appalti di diverso ordine e grado e rosicchiare intorno ad un osso che è già stato spolpato da altri!
Una domanda è lecito fare al Presidente Antonio Bargone per chiedergli perché non deposita al TAR del Lazio, dove pende un ricorso presentato da Italia Nostra e da un gruppo di cittadini di Tarquinia, tutta la documentazione che il Tribunale Amministrativo ha chiesto a SAT, fra cui il progetto definitivo per il tratto Civitavecchia – Tarquinia, e dimostrare che con la viabilità secondaria realizzata, come da progetto?, non si va a ledere “ il diritto alla mobilità dei cittadini“, tutelato costituzionalmente? Il costo della sua realizzazione chi lo sostiene dato che nel “project financing” non c’è traccia? Spieghi se con quest’onere aggiuntivo il progetto finanziario sta in piedi?
Vorremmo sapere, poi, dal Presidente Bargone, quali sarebbero le associazioni ambientaliste che hanno dato l’OK all’opera quando il WWF, in più di un’occasione, si è dichiarato contrario e Italia Nostra, come detto, è fra i promotori e firmataria del ricorso pendente avanti al TAR del Lazio?
Quale pedaggio? Nei quattro Km circa del tratto inaugurato di Rosignano il pedaggio costa circa 60 cents. ( 15 cents x Km) il più alto d’Italia. Quanto costerà con una simile tariffa al popolo lavoratore la percorrenza giornaliera per raggiungere il posto di lavoro? Ognuno si faccia i propri calcoli.
Si parla di esenzione per i residenti, ma solo nei comuni toscani perché i sindaci ed il Presidente della Regione e della Provincia, si sono dichiarati intransigenti su questo argomento, ma solo per 45 Km. La tratta: Capalbio –Grosseto supera i 50 Km. Qui nel tratto viterbese cosa succede? Non si sa.
Per sopperire a questo onere derivante dalla richiesta di esenzione la SAT ha chiesto al Governo Nazionale l’agevolazione sui pedaggi ( no IRES ed IRAP ). Giustamente le Commissioni Finanza di Camera e Senato – BRAVI!! - hanno negato questo aiuto di Stato perché in un momento in cui al cittadino si chiede di versare lacrime e sangue non poteva essere concessa questa agevolazione ad una società privata per fargli quadrare i conti ed anche perché si è sempre parlato che l’opera, finanziariamente parlando, era finanziariamente in grado di camminare con le proprie gambe e non avrebbe pesato sul pubblico perché realizzata in projet financing.
Certo il Presidente Bargone conosce i segreti delle oscure stanze del potere se può affermare che con il prossimo emendamento questa agevolazione passerà sicuramente perché inserita nel tanto agognato emendamento![MORE]
Meditate Gente. Meditate!
Per il Bene di Tarquinia
Marzia Marzoli
Comitato amici della Maremma
Luigi Ambrosini