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REGGIO CALABRIA, 3 MAGGIO 2016 - Il depuratore delle acque reflue del comune di Staiti, nel Reggino, e' stato sequestrato dalla Guardia Costiera su disposizione della Procura della Repubblica di Locri.
PI militari avrebbero accertato che l'impianto di localita' Stuppia era in totale stato di abbandono da diverso tempo, come dimostrerebbero i forti odori nauseabondi, ed era invaso da folta una vegetazione spontanea, per cui era inattivo. Le acque reflue, senza subire alcun tipo di processo depurativo, si riversavano direttamente in un vallone denominato Brancatiper poi confluire nei torrenti limitrofi e fino a giungere alla foce del torrente Pantano nel Comune di Brancaleone. Tra le anomalie riscontrate, la mancanza dell'autorizzazione provinciale allo scarico. [MORE]
La fase di grigliatura del vaglio in ingresso risultava inoltre non funzionante. Sono stati anche rinvenuti quantitativi di fanghi di depurazione all'interno dei letti di essiccamento, in misura eccedente i limiti previsti dal Testo Unico Ambientale in tema di deposito temporaneo. Personale dell'Arpacal ha provveduto ad prelevare i campioni di acque reflue per le successive analisi di laboratorioche hanno confermato la non conformita' dei campioni prelevati rispetto ai parametri previsti dal Testo Unico Ambientale.
Il Gip del Tribunale di Locri ha disposto il sequestro preventivo dell'impianto e dei letti di essiccazione con il relativo contenuto, affidando al Sindaco del Comune di Staiti la custodia con facolta' d'uso del depuratore, limitata al ripristino della funzionalita' dell'impianto, delle attivita' di manutenzione oltre a quelle relative allo svuotamento dei letti dai fanghi presenti. (Agi)