Ambiente: sequestrata la discarica di Alli, indagati i vertici societari
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
CATANZARO , 14 OTT. 2011 - I Carabinieri del Noe di Catanzaro hanno sequestrato all'alba la discarica di rifiuti di Alli di Catanzaro. Il provvedimento e' stato emesso al termine delle indagini che hanno permesso di verificare lo sversamento di percolato nel vicino fiume Alli, inquinando, secondo l'ipotesi accusatoria, lo stesso corso d'acqua. Contestualmente sono stati emessi tre avvisi di garanzia e la gestione della discarica e' stata affidata a una societa' diversa dalla Enertech che operava nell'impianto per conto dell'Ufficio del commissario per l'emergenza rifiuti in Calabria. [MORE]
I particolari dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa alle 10 nella sede del Comando provinciale dell'Arma dei carabinieri.Sono tutti amministratori e tecnici della societa' Enertech le persone destinatarie dei tre avvisi di garanzia emessi dalla magistratura nell'ambito dell'operazione che ha portato stamani al sequestro della discarica di Catanzaro per inquinamento da parte dei Carabinieri del Noe. Si tratta dell'amministratore delegato, del resposnabile del sito e di un tecnico. Durante la scorsa estate la stessa societa' era stata coinvolta in un'inchiesta della Guardia di Finanza su una presunta evasione fiscale per svariati milioni di euro. All'impianto di smaltimento di localita' Alli di Catanzaro confluiscono i rifiuti di molti comuni della provincia oltre che del capoluogo.
Gli indagati sono l'ex amministratore delegato della societa', Stefano Gavioli, l'ex rersponsabile tecnico dell'impianto, Loris Zerbin e Antonio Garrubba, tecnico dipendente della Enertech. I primi due, sempre nella loro qualita' di amministratori e tecnici della societa' (cariche che comunque non ricoprono piu' da alcune settimane ma che avevano all'epoca dei fatti contestati stamane) risultano indagati anche nell'inchiesta "pecunia non olet" del 4 agosto scorso che porto' al sequestro di beni per circa 90 milioni di euro. Secondo quanto si apprende, la Procura ha disposto l'affidamento della discarica ad un soggetto terzo al fine di garantire la continuita' del servizio.