Ambiente, condannati gli inquinatori al risarcimento danni in favore delle associazioni Wwf Italia
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Lecce, 22 giugno 2011 - Gli enti e le associazioni di interessi lesi da reato ambientale hanno diritto al risarcimento danni. Legittima la costituzione di parte civile delle associazioni ecologiste: danni da liquidare in sede civile Secondo la giurisprudenza ormai largamente prevalente, gli enti e le associazioni di interessi lesi da reato ambientale possono costituirsi parte civile nell'ipotesi in cui gli interessi dell'ente trovino tutela immediata e diretta e siano immediatamente e direttamente offesi dal reato. [MORE]
La via intrapresa ha trovato, nelle sue espressioni più raffinate, il fondamento della legittimazione processuale di formazioni sociali portatrici di interessi super-individuali mediante il riconoscimento di un vero e proprio diritto dell'ente alla tutela del proprio patrimonio morale ovvero al perseguimento degli scopi statutari. Per tale via, il reato commesso, oltre a ledere l'interesse direttamente tutelato dalla norma penale ridonderebbe a danno della formazione sociale che della cura del medesimo interesse ha fatto il proprio scopo associativo, frustrandone l'operato. Ne deriverebbe una lesione dello stesso "diritto di personalità" dell'ente e quindi un danno morale legittimante la sua partecipazione al giudizio penale per ottenerne il risarcimento.
In poche parole chi è riconosciuto colpevole di un danno ambientale rischia di pagare due volte: l’ammenda e il risarcimento alle associazioni ecologiste che ben possono costituirsi parte civile nel procedimento contro gli inquinatori. Lo ha ribadito la Corte di cassazione con una sentenza pubblicata il 22 giugno 2011 dalla terza sezione penale della Cassazione segnalata da Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti. consolidando un orientamento inaugurato da diversi anni
Nella fattispecie convalidata la condanna a carico di due imprenditori veneti per lo smaltimento illecito di rifiuti. Gli imputati non riescono a evitare il pagamento dei danni contestando la legittimazione delle sigle costituitesi nel processo, il Wwf Italia e la Legambiente regionale. Il fatto è che le associazioni ambientaliste possono sicuramente costituirsi iure proprio nel procedimento per reati ambientali anche dopo l’abrogazione delle previsioni di legge che le autorizzavano a proporre azioni risarcitorie per danno all’ecosistema in caso di inerzia degli enti territoriali. Il fatto che il D.lgs 152/06 abbia riservato allo Stato la facoltà di costituirsi parte civile in materia di danno ambientale non esclude affatto l’applicabilità delle norme generali in materia. La condanna a carico degli imputati risulta correttamente correlata a un potenziale danno proprio alle sigle ecologiste da accertarsi in sede civile.
(notizia segnalata da giovanni d'agata)