"La spir@le della conoscenza"
Alta definizione con il minimo spessore
Roma, 02 GENNAIO 2013 – Le tradizionale televisioni con schermo piatto fanno un uso di un’ingombrante retroilluminazione per rendere visibile l’immagine. La nuova tecnologia OLED (acronimo di Organic Light Emitting Diode) utilizza, invece, una pellicola naturalmente fosforescente che emette luce quando viene attraversata dalla corrente elettrica. In questo modo non è necessaria una fonte luminosa indipendente e lo schermo può rimanere così sottile come il materiale stesso. I circuiti, infatti, per quanto possibile sono tutti incassati nella base del monitor, rendendo l’apparecchio ancora meno spesso.[MORE]
Con questa tecnologia migliora di molto anche la qualità stessa dell’immagine che risulta più dinamica, e lo stesso tempo di risposta dello schermo è stupefacente. I movimenti rapidi delle macchine da presa sullo schermo, al momento della visione, non lascia intravedere alcuna sbavatura, rendendo un migliore contrasto dei colori e una maggiore nitidezza anche nelle scene dei film che si svolgono al buio.
I televisori OLED sono stati impiegati per la prima volta quattro anni fa da Sony e LG. Proprio LG ha da poco messo a punto un televisore non più spesso di due carte di credito, (circa quattro millimetri) che verrà messo in vendita nei primi mesi del 2013, gestito da un processore dual core e dotato di wi-fi incorporato, con piattaforma SMART Tv che comprende l’iPlayer di BBC, YouTube, Lovefilm e Netflix. Tutto controllato e gestibile da un telecomando molto simile alla Wii Nintendo.
Anche Samsung, Motorola e Nokia utilizzano già la tecnologia OLED per gli schermi dei loro smartphone, ma si pensa che tale innovazione diventerà uno standard per i televisori nel giro di tre anni, dando così origine a quella che potremmo definire una nuova era del “cinema domestico”.
Rosangela Muscetta