Alluvione Genova, sindaco contestato: "Se serve, mi dimetto"
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GENOVA, 12 OTTOBRE 2014 - All'indomani dal fortissimo alluvione che ha colpito, a tre anni di distanza, la città di Genova, è partita la contestazione per le strade. A parlare è la disperazione dei commercianti del centro storico, che chiedono a gran voce perché i lavori di messa in sicurezza dei torrenti non siano stati fatti e cosa la classe politica abbia fatto per risolvere il problema degli argini.
Il sindaco è stato fortemente contestato per le strade cittadine e ha dichiarato che, se le sue dimissioni potessero servire per sbrigare più velocemente le pratiche, si sarebbe già mosso in tal senso.[MORE]
"Prima di andare a casa rifondete i commercianti che altrimenti chiuderanno e la città sarà desertificata e così non ci sarà più bisogno di fare parcheggi e trovare spazi per i supermercati" (fonte Ansa) ha inveito un cittadino contro il sindaco. Ora si attendono risposte anche dall'ente regionale e da chi avrebbe dovuto lavorare sugli argini e non l'ha fatto.
Le parole del sindaco all'Arena
Il sindaco Marco Doria è stato fortemente contestato anche nella trasmissione su Rai Uno de "L'Arena": alla domanda di Daniela Santanché, che gli chiedeva perché fosse al teatro mentre la città era completamente allagata, il sindaco ha dichiarato che l'allerta è arrivata solo mentre era già nel teatro, per motivi istituzionali.
L'allarme lanciato in ritardo aveva poi fatto il resto. Nel frattempo, il cardinal Bagnasco ha dedicato una lunga omelia alla tragedia di Genova, accanto alla prehiera del Papa questa mattina all'Angelus. "È importante fare sentire la vicinanza ai cittadini, quella vicinanza che cerchiamo di fare sentire con i sacerdoti e i volontari e il vescovo che è pastore nella sua diocesi" (fonte Ansa).
(Foto redandwhite.it)
Annarita Faggioni