Cronaca

Alluvione Genova, condannata a cinque anni l'ex sindaco Marta Vincenzi

GENOVA, 28 NOVEMBRE - Marta Vincenzi, ex sindaco di Genova, è stata condannata a cinque anni per i tragici fatti dell'alluvione del 4 novembre 2011, in cui persero la vita quattro donne e due bambine. Per lei il pm Luca Scorza Azzarà aveva chiesto sei anni e un mese. La sentenza è arrivata dopo sette ore di Camera di Consiglio. Le accuse per l’ex sindaco erano di omicidio plurimo, disastro colposo plurimo e di falso e calunnia per aver modificato il verbale di ricostruzione dell'esondazione del Fereggiano. Nello specifico la Vincenzi è stata condannata a 3 anni e sette mesi per omicidio e disastro colposo, un anno e cinque mesi per falso, mentre è decaduto il reato di calunnia.  [MORE]

Per il disastro del 2011 politici e tecnici sono accusati di non aver chiuso le scuole nonostante fosse stata diramata l'allerta 2 e, la mattina della tragedia, non chiusero con tempestività le strade.
Dalle indagini è venuto fuori infatti che «gli uffici comunali di protezione civile avevano ricevuto notizie allarmanti già alle 11 mentre il rio Fereggiano esondò intorno all'una». Per il pm in quelle due ore c'era la possibilità di evitare la tragedia con alcuni accorgimenti che «non vennero messi in atto». I vertici della macchina comunale, aggiunge l’accusa, «non solo non fecero quello che andava fatto ma falsificarono il verbale alterando l'orario dell'esondazione». Per gli inquirenti il documento venne alterato per sostenere la tesi secondo cui quel giorno sulla città si abbattè «una bomba d'acqua di per sé imprevedibile».
Dalle testimonianze dei cittadini, dalle loro foto e video, è invece emersa un’altra verità rispetto a quella raccontata dai verbali presentati dagli uffici comunali, che ha portato gli investigatori ad ipotizzare le accuse relative al verbale 'taroccato': il falso, appunto, e la calunnia in quanto nel documento si diceva che il volontario di protezione civile risultava presente sul rio a monitorare l'andamento dell'acqua quando invece non arrivò mai sul posto.

Al termine del processo l’ex sindaco di Genova ha dichiarato di considerarsi innocente. «Meno male che in Italia sono previsti tre gradi di giudizio. Non è finita qui», ha detto, aggiungendo: «L'accusa di falso è quella più infamante. L'ho rigettata fin dall'inizio ma evidentemente il giudice non s'è convinto. Spero si convincano altri. Ripeto che non è finita, siamo solo al primo step». «In alcuni momenti – aveva detto in precedenza la Vincenzi- ho avuto la percezione che si volesse processare la politica. In questo processo non si è voluto andare a fondo, non si è voluto credere a quanto i politici hanno testimoniato e le testimonianze sono state esaminate da punti di vista sbagliati».

Intanto, oltre a quella dell'ex sindaco, sono arrivate condanne anche per altri imputati. Sono stati condannati l'ex assessore comunale alla protezione civile Francesco Scidone a 4 anni e 9 mesi, i dirigenti comunali Gianfranco Delponte a 4 anni e 5 mesi e Pierpaolo Cha a 1 anno e 4 mesi e Sandro Gambelli a un anno. E’ stato invece assolto l'ex coordinatore dei volontari di protezione civile Roberto Gabutti che era accusato solo di falso e calunnia.

[foto: rainews.it]

Antonella Sica