Politica

Alle prossime elezioni si candiderà anche il Partito Pirata, ma Grillo non ci sta: "Sabotatori"

CAGLIARI, 15 NOVEMBRE 2011 - Dopo i cinque anni di esperienza come associazione culturale il Partito Pirata debutterà in politica, come già avvenuto in Svezia ed in Germania, così in Italia parteciperà alle prossime elezioni. [MORE]

L'annuncio è arrivato durante l'Internet Governance Forum Italia (IGF), svoltosi qualche giorno fa a Trento. "Non ci si può definire un partito finché non si partecipa alle elezioni. E noi abbiamo deciso di partecipare alle prossime elezioni, presentandoci a macchia di leopardo", ha chiarito Athos Gualazzi, presidente dell'Associazione partito pirata. Il programma con cui faranno l’esordio anche nella la politica italiana non è ancora deciso, si sa di certo che si presenteranno con forme e metodi che saranno decisi online dalla stessa community che sta sostenendo il progetto, ma alcuni dei dieci punti certi del manifesto del Partito Pirata italiano, presentati dallo stesso Gualazzi al termine dell’IGF di Trento, sono: tutele costituzionali per le nuove libertà digitali, e di conseguenza l’abolizione della censura a mezzo elettronico; una maggior chiarezza in materia di diritto d'autore e soprattutto Internet a costo zero per tutti i cittadini del Belpaese.

L’obiettivo è quello di riuscire ad ottenere i voti degli scontenti e degli indecisi e di quelli che vivono dell’antipolitica, fetta dell’elettorato non certo da trascurare, molte le similitudini con il Movimento 5 Stelle del blogger e agitatore politico più famoso della Rete italiana, Beppe Grillo. E l’attenzione che lo stesso Grillo ha riservato al Partito Pirata sul suo blog è una chiara dimostrazione del suo timore per questo nuovo partito. Il titolo del blog dedicato a quello che il comico genovese definisce “movimento di distrazione politica”, è “Le nonne dei corsari”, e nel blog del leader del Movimento 5 Stelle si legge: “I partiti e le lobby meritano un encomio per la loro opera infaticabile nel creare movimenti di distrazione politica di massa. Lo scopo è fin troppo evidente, quello di generare confusione e di impedire un’affermazione a livello nazionale del Movimento 5 Stelle. Qualcuno puntualmente abbocca. Prima venne il Popolo Viola, poi gli Indignados, ora i Pirati italiani. Rick Falkvinge, uno dei fondatori de Pirati svedesi, tenne a battesimo la nascita del M5S due anni fa a Milano...In futuro, prima delle elezioni nazionali, non ci faranno mancare niente, ci sarà il Partito dei Bucanieri, il Movimento Italo-Lituano dei Filibustieri e, per i votanti della terza età, Le Nonne dei Corsari Neri. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. Arrivederci in Parlamento...”.

Questi Pirati, che sostengono le piattaforme per difendere la privacy da intrusioni esterne, prestano molta attenzione alla trasparenza dei processi politici e ai diritti civili, non escludono per ora la possibilità di un’eventuale collaborazione verso aree riferibili alla destra o alla sinistra, anche se, nella loro ultima riunione, trasmessa in diretta su internet attraverso una piccola telecamera in sala, sottolineano di avvicinarsi maggiormente alle posizioni di Sinistra e Libertà. Dal Partito Pirata fanno sapere che "Mentre il Presidente Napolitano deve ancora stabilire una data per la consultazione elettorale e, purtroppo, tutto fa capire che quella data non sia vicina, dobbiamo registrare che già crescono i tentativi di imitazione. Insomma - sostengono quelli del Partito Pirata - non siamo neanche in campagna elettorale e già sono nate le liste clone. Si chiamano pirati ma sono gli avversari dei pirati, non che abbiano un grosso peso ma intanto vale la pena mettere in guardia tutti: quei finti pirati potrebbero fare danni alla causa delle libertà digitali. Ci faremo rispettare in ogni sede, anche legale". In modo particolare una lista clone fanno sapere I pirati “Usa il nostro nome e i nostri simboli ma certo non i nostri contenuti. È nata su iniziativa di persone e ambienti legati alle major, di tutto si occupano meno che di difendere il diritto delle persone alla condivisione della musica, dei saperi, della cultura”.

E’ stata soprattutto l’ultima vittoria ottenuta a Berlino dal Partito Pirata tedesco ad entusiasmare i sostenitori dei Partiti pirata, che inaspettatamente hanno ottenuto 130mila voti alle elezioni per il Parlamento della città-Stato tedesca, i Pirati berlinesi hanno le idee già molto chiare, racchiuse nelle 51 pagine pubblicate su internet. A quasi sei anni dal varo in Svezia, attualmente i partiti pirata sono ormai attivi in ventidue nazioni.

Non resta dunque che aspettare le elezioni per vedere se anche qui in Italia riusciranno ad ottenere lo stesso successo. 
 

Sara Marci