Economia
L'allarme sulle famiglie di Confesercenti-Swg: «Soltanto il 59% riesce sostenere le spese mensili»
ROMA, 12 GENNAIO 2013 - È ormai appurato che il 2012 sia stato uno degli anni più difficili per l’economia italiana negli ultimi decenni; lo si è ripetuto fino alla noia, che forse nel tempo ha superato la preoccupazione, mostrando dati sempre più neri per quanto riguardava la situazione del lavoro, delle imprese e della famiglia.
I risultati del sondaggio compiuto da Confesercenti-Swg, risveglia dal torpore suscitato dall’overdose di dati nefasti, gettando nuova concretezza sulle enormi difficoltà che gli italiani stanno attraversando e pubblicando conclusioni che rendono le previsioni sul futuro ancora più cupe.
Secondo i dati raccolti dalla rilevazione, il 41% della popolazione ha avuto difficoltà ad arrivare a fine mese, sia con i propri redditi che con quelli di tutto il proprio nucleo familiare, mentre soltanto il 59% riesce sostenere le spese di famiglia. Per far fronte alle difficoltà economiche, il 37% del campione ha affermato di aver ridotto fortemente le spese, mentre il 21% ha sacrificato invece le attività di svago.[MORE]
La sempre più drammatica condizione occupazionale dà una forte spinta verso la soglia di povertà: una famiglia su cinque, infatti, ha dichiarato di aver incontrato problemi in ambito lavorativo, nello specifico il licenziamento nel 14% dei casi e la cassa integrazione per il restante 6%. Non è una sorpresa, quindi, che a proposito dei provvedimenti che il nuovo governo dovrà prendere, il 59% del campione abbia indicato l’ambito lavorativo come la questione più impellente da risolvere, mentre “soltanto” il 23% del campione chiede di abbassare le tasse.
La depressione economica, infine, alimenta il pessimismo in merito all’uscita della crisi e sul futuro in generale: nonostante le dichiarazioni del presidente della Bce, Mario Draghi, su una lieve crescita economica alla fine del 2013, l’86% del campione non ha mostrato fiducia in una possibile ripresa nell’anno appena iniziato e solo il 16% degli intervistati crede che il 2013 sia l’anno della svolta.
(Foto: trend-online.com)
Giovanni Gaeta