Economia

Allarme Istat: nel 2015 il 29% degli italiani a rischio povertà

ROMA, 6 DICEMBRE - Vi è un allarme povertà che non può (più) essere sottovalutato. E’ quanto emerge dalle ultime rilevazioni Istat circa lo stato attuale delle famiglie italiane con figli. I dati paiono piuttosto preoccupanti: pur restando il tasso di povertà stabile al 28,7%, è necessario tenere conto della disomogeneità del Paese. Con una povertà che esplode al Sud e cresce anche al Centro.[MORE]

Le famiglie con figli rischiano dunque di riversarsi in uno stato di esclusione sociale. Il tasso di povertà sale al 48,3% per le coppie con tre o più figli (rispetto al precedente dell’anno scorso: 39,4%). Questo tasso sprofonda al 51,2% se si tratta di famiglie con figli minorenni. Al Sud la percentuale di povertà è pari al 46,2% mentre al Centro l’aumento si protrae al 24%: un dato che danneggia una situazione stabile al Nord. Nel complesso, le persone a rischio povertà sono 17 milioni e 469 mila persone. Siamo ben oltre il parametro stabilito da Europa 2020, che corrisponde a 12 milioni e 882 mila persone.

Resta stabile invece la media reddito degli italiani: 29.472 euro. Un dato positivo rispetto alla vertiginosa caduta degli anni successivi alla crisi del 2007. Tuttavia, la metà delle famiglie italiane non va oltre i 24.190 euro, con una media di 2.016 euro al mese. Al Sud il reddito medio scende in alcuni casi invece sotto i 20000 mila euro.

L’aggravamento della disuguaglianza sociale si registra anche in un altro significativo dato: il 20% più ricco delle famiglie italiane percepisce il 39,3% dei redditi totali, mentre il 20% più povero rappresenta il 6,7% del dato complessivo. Un quadro piuttosto preoccupante, ma che non può chiaramente prescindere da un quinquennio (2009-2014) generalmente drammatico per l’economia europea ed internazionale.

 

foto da: infooggi.it

Cosimo Cataleta