Scienza & Tecnologia

Allarme ambiente: fermare la moria delle api

 ROMA, 24 APRILE 2012 - Le api sono di fondamentale importanza per il nostro ambiente in quanto, attraverso l’impollinazione, sostengono la vita dell’84% delle piante, e del 75% di quelle di interesse alimentare. La loro scomparsa provocherebbe quindi un disastro. La causa della loro moria sarebbe da collegare all’uso di insetticidi, da qui la necessità di vietarne l’uso.

Questo dato è stato confermato anche dai dati della ricerca che il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha affidato al Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), coordinata da Marco Lodesani. Alla moria delle api contribuiscono anche fattori ambientali, come il cambiamento climatico o gli stress nutrizionali, o la scelta di ceppi d’api non autoctone, ma da quando il ministero della Salute ha sospeso l’uso dei neonicotinoidi per la concia di sementi, soprattutto del mais nel Nord Italia, la moria è considerevolmente diminuita. Per questo è importante che questa sospensione, in scadenza al 30 di giugno 2012, sia prorogata. E anzi occorrebbe vietare per sempre l’uso dei neonicotinoidi (di cui eravamo fra i primi utilizzatori in Europa) in tutte le colture dove sono impiegati in spray o nella fertirrigazione.[MORE]

«C’è poco da discutere su questi insetticidi», commenta Vincenzo Girolami, docente di entomologia agraria all’Università di Padova: «Servono solo ad aumentare il budget delle multinazionali e non le produzioni. Da quando sono stati sospesi per la concia del mais, la produzione del mais stesso è aumentata in modo incredibile. È da trent’anni che mi batto perché gli agricoltori siano abbastanza furbi da non usarli. Ora sul fattore della mortalità delle api interverrà l’Efsa, che la gente pensa sia un autorità europea indipendente, ma questo non mi lascia affatto tranquillo: metà dei miei colleghi ricercatori non sono veramente indipendenti ma sono in pratica pagati dalle multinazionali, tanto in Germania quanto in Inghilterra».

Marika Di Cristina