Politica
Alla vigilia della sentenza Mediaset il premier Letta si mostra fiducioso: «la situazione è stabile»
ROMA, 29 LUGLIO 2013 - A meno di ventiquattro ore dal possibile pronunciamento della Cassazione sul processo Mediaset, che potrebbe confermare per Silvio Berlusconi la condanna a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione da uffici pubblici, il premier Enrico Letta, prima di lasciare la Grecia, dove da due giorni è in visita ufficiale, si dice ancora una volta fiducioso sulla totale mancanza di ripercussioni sul suo governo qualunque sia la sentenza definitiva riguardante il Cavaliere.[MORE]
«Non penso ci saranno i terremoti che vengono evocati da chi, forse, spera che questo terremoto ci sia. Io – ha affermato il presidente del Consiglio – lavoro e sono convinto che la situazione sia molto più stabile di come viene presentata: sono sempre stato sulla linea che non si commentano le sentenze e non la cambio a 24 ore».
Un atteggiamento quello mostrato dal premier, sì di fiducia ma anche di attesa per una sentenza che inevitabilmente, in base all’esito, potrebbe stravolgere gli scenari e i già precari equilibri che fin qui hanno tenuto in piedi la maggioranza. D’altronde, le voci che all'interno del Pdl minacciano la caduta del governo, nel caso in cui la sentenza riguardante il loro leader venisse confermata, si susseguono numerose da giorni. Tuttavia, sempre nel partito di Berlusconi, sono invece più pacate le opinioni di quell’area cosiddetta "istituzionale".
Espressioni che invitano alla calma e alla prudenza, come si può ben capire anche dalle parole del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Quest'ultimo, pur evidenziando la gravità che una tale sentenza può rappresentare, ha affermato: «nessuno può dubitare della stabilità dell’esecutivo perché chi più di tutti ha voluto farlo nascere è stato proprio Silvio Berlusconi e l’ha fatto – ha aggiunto il ministro Lupi – perché consapevole della crisi economica».
Dunque, tra falchi e colombe si ha l’impressione che nel Pdl non vi è nell’immediato una linea chiara e distinta, piuttosto, come spesso accade quando vi è da prendere decisioni importanti, la netta sensazione è che alla fine sarà il Cavaliere a indicare la strada da perseguire.
Ma come vuole l’adagio “se Atene piange, Sparta non ride”. Difatti, la sentenza sul processo Mediaset desta parecchie preoccupazione anche all’interno del Pd. Partito che, difatti, sembra essere spaccato per l’ennesima volta in due correnti. Da un lato chi, come il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, si dice fiducioso sul proseguire dell'azione di governo nonostante un eventuale condanna di Berlusconi, e, dall’altro, chi come i renziani chiede, in caso di condanna, una forte presa di posizione da parte del partito al fine di rompere ogni alleanza col Pdl.
(Immagine liberoquotidiano.it)
Giovanni Maria Elia