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Alla Biblioteca del Senato, presentazione annuale della Rivista di Studi Politici Internazionali

ROMA, 17 MARZO 2012- In occasione della presentazione annuale della "Rivista di Studi Politici Internazionali", che si terrà martedì 20 Marzo 2012, alle ore 17.00, presso la Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini”, il Direttore Maria Grazia MELCHIONNI, ha organizzato la Tavola rotonda “L’Europa è difficile”: il monito di Giuseppe Vedovato, Direttore emerito del RSPI. Così, partendo dall'Europa di Vedovato, i presenti potranno approfondire luci ed ombre dell'Europa attuale, per poi valutare i possibili scenari fututi.

Alla Tavola Rotonda interverranno:

Anatolij Adamishin
Pietro Calamia
Marta Dassù
Salvatore Piscitelli
Paolo Savona
Franco Venturini
Moderano:
Luigi Vittorio Ferraris
Maria Grazia Melchionni

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A partire dal 2006, con la direzione della professoressa Maria Grazia Melchionni ed il consiglio scientifico internazionale, composto dai professori Fabio Bertini, Sabino Cassese, Ottavio De Bertolis, Teresa Freixes, Wolf D. Gruner, Christopher Hill, Domenico Tosato, Romain Yakemtchouk,Tatiana Zonova e dell’ambasciatore Pietro Calamia, si è aperta una Nuova Serie della RSPI, che, erede del patrimonio di Autori e di Abbonati della Serie Storica, ne conserva la peculiarità di costituire un ambiente culturale e ne sviluppa i caratteri dell’interdisciplinarità e della transnazionalità. Intendendo dar conto della nuova complessità del quadro internazionale e annoverando fra i suoi Autori personalità di tutto il mondo, la Nuova Serie accentua l’interesse per le problematiche connesse all’etica nelle relazioni internazionali, allo squilibrio economico e tecnologico fra Nord e Sud del mondo; si apre alle questioni connesse alla globalizzazione dell’economia, al controllo delle risorse, al degrado ambientale, al boom demografico e ai nuovi flussi migratori; discute della diffusione delle armi di distruzione di massa, della ricomparsa del fattore religioso ed etnico così come dell’uso dei concetti di democrazia, diritti umani, terrorismo nella politica internazionale.

Oltre che agli strumenti conoscitivi classici del suo laboratorio di idee – studi, ricerche, note di lettura e documenti di carattere internazionale, utili per la riflessione e l’azione politica nel tempo presente -, la Nuova Serie dà spazio a materiali di più immediata comunicabilità: interviste, disegni politici, grafici e rappresentazioni cartografiche. Redatta in italiano, essa ospita sempre più contributi in inglese, francese e spagnolo e di tutti gli articoli ed i saggi offre gli abstracts in inglese e in francese.

Tuttavia, la Rivista di Studi Politici Internazionali ha origini ben più lontane nel tempo. Infatti, fu fondata a Firenze nel 1934, lo stesso anno in cui vennero creati a Milano l’Istituto per gli studi politici internazionali (ISPI ) e a Roma la Giunta centrale per gli studi storici con il compito, fra gli altri, di rappresentare all’estero la scienza storica italiana. La sua nascita nello Studio fiorentino di politica estera fu, quindi, espressione della volontà del regime, orientato a partecipare più incisivamente al gioco politico europeo in una prospettiva revisionista delle situazioni esistenti, di promuovere gli studi politici internazionali e di rafforzare la presenza italiana all’estero, anche riverberando esternamente l’immagine del Paese che la nuova storiografia andava componendo.

Diretta da studiosi eminenti quali i professori Giacinto Bosco e Jacopo Mazzei, che facevano capo al più antico Istituto universitario italiano di scienze politiche e sociali, il Regio ‘Cesare Alfieri’ di Firenze, e da diplomatici sperimentati, divenuti senatori del Regno, quali Cesare Majoni e Amedeo Giannini, la Rivista pubblicò fin dai suoi primi numeri contributi politici e scientifici di grande attualità, sempre di primo piano, sotto forma di saggi, articoli, profili di sovrani, di uomini politici e di diplomatici, commenti di fatti internazionali, documenti inerenti agli avvenimenti internazionali in corso, recensioni.

La grande cesura storica del 1943 segnò il passaggio della Rivista alla proprietà privata, che pochi anni dopo, nel 1947, si trovò riunita nelle mani di un giovane professore di Diritto internazionale e di Storia dei trattati e politica internazionale, Giuseppe Vedovato, che ne era già stato capo-redattore per dieci anni e che l’avrebbe diretta ininterrottamente fino al 2005. Divenuto ben presto attore egli stesso sulla scena politica italiana ed europea, Vedovato fece della RSPI e dell’annessa Biblioteca lo strumento di una partecipazione multinazionale all’approfondimento scientifico dei problemi internazionali, storici ed attuali: sollecitando ricerche, ponendo a confronto tesi diverse, sottoponendo ad esame critico protagonisti ed eventi, attirando tempestivamente l’attenzione su documenti significativi e non facilmente accessibili.

Nell’insieme, la Serie Storica 1934-2005 offre 73 anni di politica estera italiana e di politica internazionale testimoniati e commentati: le scelte del regime fascista e della nuova democrazia del dopo-guerra, il concretizzarsi del binomio atlantismo-europeismo negli anni della guerra fredda, l’evoluzione del processo d’integrazione europeo, la caduta della politica internazionale nel vicolo cieco della bipolarità, la ricerca della pace e della sicurezza tra i popoli attraverso il negoziato internazionale, le modificazioni impresse al sistema internazionale dall’emergere di nuovi attori pubblici e privati e di nuove problematiche, il crollo del regime comunista in URSS e la catena delle sue conseguenze.

In questo lungo arco di tempo sono apparsi sulla RSPI, scritti di ambasciatori italiani e stranieri come Vittorio Zoppi, Roberto Gaja, Mario Toscano, Luigi Ferrarsi, Richard Newton Gardner, di ministri degli affari esteri come Georges Bonnet, Raffaele Guariglia e Gaetano Martino, di alti prelati compreso Carolus Wojtyla quando era cardinale, di capi di Stato e di governo italiani ed esteri come Sandro Pertini, Edward Heath, Rudolf Kirschläger, Helmut Kohl, Giuseppe Pella, Giulio Andreotti, Giovanni Spadolini, di maîtres à penser come Jean Monnet, oltre agli articoli frequenti di studiosi, giuristi, storici, economisti e cultori di altre discipline come Arturo Carlo Jemolo, Luigi Salvatorelli, Alan John Percivale Taylor, Augusto Del Noce, Franco Valsecchi, Riccardo Monaco e lo stesso Vedovato.

Spettatrice di formidabili eventi, la RSPI ha posato su di essi uno sguardo fermo e sereno e, fervida sostenitrice del metodo diplomatico, anche nelle bufere provocate dalle superpotenze ha seguitato a suggerire di perseverare nella silenziosa opera di avvicinamento delle posizioni che finisce per sfociare nella razionalità dell’accomodamento diplomatico. Infine, la RSPI, Nuova Serie, è trimestrale, edita e distribuita anche all’estero per abbonamento da ‘Le Lettere’, presente anche in un certo numero di librerie e, in differita di un anno, sul web (www.rspi.uniroma1.it) dove sta comparendo gradualmente anche la Serie Storica a cura della Biblioteca interdipartimentale digitale della Sapienza (BIDS).

Rosy Merola