Economia
Alitalia, Etihad punta a redditività, Montezemolo la compagnia tornerà "in utile nel2017"
ROMA, 20 GENNAIO 2015 - Si è tenuta oggi la conferenza stampa della nuova società Alitalia. [MORE]
Conferenza stampa a cui hanno partecipato Luca Cordero di Montezemolo, presidente, l'amministratore delegato Silvano Cassano e il vice presidente James Hogan che hanno presentato il piano strategico della nuova compagnia.
Un piano "impegnativo ma realistico" che potrebbe permettere ad Alitalia di tornare in utile a partire dal 2017, mediante "contenimento dei costi e ampliamento del network" avrebbe dichiarato Montezemolo. Ma la garanzia, punto di sicurezza, è il contributo di Etihad, con un investimento di 560 milioni, intenzionata a rimanere investitore a "lungo termine" secondo quanto affermato oggi da Hogan, il quale ha sottolineato l'assenza di atteggiamento bancario in Etihad "negli Emirati non esistono sovvenzioni a fondo perduto" e il problema, secondo lui, primo che la compagnia di bandiera in questi anni ha avuto, ovvero la gestione della stessa "come società pubblica". Da quanto dichiarato dal manager australiano, si apprende che unica possibilità per la compagnia è cambiare orientamento, ridurre dunque i costi e puntare sulla produttività.
Per raggiungere gli utili sperati nel 2017, circa 100 milioni, sarà necessario "puntare su sviluppo, contenimento delle perdite e pareggio finanziario" ha ribadito Cassano non dimenticando le "gravi difficoltà operative" attualmente presenti. E tra qualità e network, Montezemolo sintetizza le misure in programma in quattro punti prioritari. In primo luogo "le persone che lavorano nell'azienda", il brand perchè Alitalia possa essere "interprete dell'Italia nel mondo", i servizi e un ampliamento delle rotte.
Ha chiesto inoltre, il presidente, ai suoi dipendenti "spirito di corpo e motivazione" ma è giusto ricordare come i lavoratori di Alitalia negli ultimi anni abbiano dovuto affrontare particolari sacrifici, l'ultimo ha comportato due mila esuberi proprio per raggiungere l'accordo con Etihad. Sacrificio rammentato, oggi, da una protesta improvvisata da un gruppo di dipendenti del Cub Trasporti poco prima della conferenza stampa, "basta licenziamenti e basta precarietà" avrebbero chiesto, evidenziando (in volantino) come il costo sociale dell'operazione sia interamente ricaduto su "lavoratori e cittadini".
Dal punto di vista occupazionale pare sia presto per fare promesse, la società deve assestarsi ma, ha dichiarato Hogan, "il successo del business creerà automaticamente nuovi posti di lavoro".
Fonte foto: webitmag.it
Ilary Tiralongo