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Civm 2018. Alfredo Mancaruso, infiamma Fasano, primo posto di classe
FASANO 13 GIUGNO - Nel sentito appuntamento pugliese del Civm, bel primo posto di classe per Alfredo Mancaruso, al top fra gli uomini NGR. Meno brillanti del solito gli altri risultati del team catanzarese, che a dispetto dell’impegno profuso, non ha contabilizzato lo score sperato alla vigilia. [MORE]
Nelle parole del presidente Salvatore Trapasso, benchè il bottino di scuderia non sia stato quello potenziale, sussiste comunque la soddisfazione per l’impegno e la dedizione dei soci allo start della crono di Fasano, chiamati come sono stati a confrontarsi con una concorrenza numericamente imponente e qualitativamente molto competitiva. Oltre al valore dei rivali, la fortuna non si è dimostrata alleata dei driver griffati NGR.
Alfredo Mancaruso è stato il re di cuori della spedizione pugliese, portando a casa l’unica coppa da vincitore di classe sulla Peugeot 205 E1-1150 con motore da moto, auto-costruitasi. Oltre al valore del risultato in sé, che premia gli sforzi del capace meccanico catanzarese, fa morale anche il buon chilometraggio coperto senza noie tecniche, a dispetto della sofisticazione e della gioventù di questa performante vettura.
Le note parzialmente liete arrivano da Giuseppe Torcasio, che saluta con un buon sesto posto ed anche lui senza nessuna noia meccanica, la sua nuova 126 di VBC gr.2, ultimata poche ore prima della partenza per la Puglia. Non è affatto scontato che in una macchina alla prima uscita funzioni tutto senza intoppi e questa cosa va valutata comunque con ottimismo dal tricolore di classe in carica, per il resto della stagione. A ridosso del compagno di squadra, troviamo nell’ordine Antonio Cavalieri su Fiat 126 e Felice Butera su Fiat 500.
Nel VBC gruppo 5, Fasano ha riservato ancora vicende poco fortunate per il tricolore in carica Angelo Mercuri, che ha fatto cassa con un terzo posto nella prima manche e soltanto un ottavo nella seconda e terminale salita: un doppio score che nel compendio dei tempi totali, lo quota al quarto posto finale. Come ha più volte fatto trapelare, la sua sintonia col cambio sequenziale non cresce, ma anzi ne intacca il feeling con la vettura, specialmente nei rapidi cambi di direzione e nelle violente decelerazioni: Preferisco un innesto ben più fisico del rapporto, che mi dia piena sensazione della marcia inserita, solo in questo modo riesco a produrmi in quelle manovre al limite che dopo tanti anni di guida mi appartengono, ha rivelato al presidente Trapasso.
La scelta di campo sarebbe o quella di rischiare di sacrificare qualche risultato stagionale per aumentare il feeling col cambio monoasse di scorrimento, o tornare alla soluzione ad H: il lametino, pare propendere nettamente per la seconda ipotesi. Massimo Perri ha concluso decimo di categoria la sua due giorni, guardando con moderata soddisfazione alla sua gara per l’affidabilità in crescendo della propria vettura, che ha accumulato km preziosi per l’immediato futuro. Bicchiere mezzo pieno.
Francesco Romeo
as New Generation Racing