Cronaca
Alfano, i giovani e la giustizia del Pdl
ISEO, 13 SETTEMBRE 2011 - Per il neoeletto segretario del Pdl, tre sono i temi che il governo e il suo partito dovrebbero affrontare urgentemente. Nell'ordine sono, le pensioni, i giovani e la casa. Per quanto riguarda i giovani, Alfano osserva e rimarca la profonda ingiustizia generazionale contenuta nel riparto del carico previdenziale. Riconosce Alfano che c'è un peso sulle generazioni future fortemente ingiusto e che bisognerà lavorare su questo nei prossimi anni perché non è possibile chiedere a una generazione di lavorare fino a ottanta anni perché quella precedente ha lavorato fino a quaranta. Parole sacrosante, certamente e indubitabilmente vere e che non si possono contraddire.[MORE]
Pensieri condivisibili quindi. In questo caso si può senz'altro condividere e apprezzare il senso di giustizia che ne sembra scaturire. Peccato che per il Segretario del Pdl il concetto di giustizia sia un'idea ballerina e si eserciti a comando o a convenienza, a volte elettorale e a volte personale. Come tacere infatti, oppure nascondere, al contrario, la profonda ingiustizia insita nelle numerose proposte di leggi ad personam volte a salvare il premier che il nostro Angelino Alfano presentò al Parlamento nel suo precedente incarico di Ministro della Giustizia ? Come non accorgersi poi e rimarcare anche, il profondo senso di ingiustizia di una manovra economica, appena condivisa e presentata, che fa pagare ai poveri e ai bisognosi quanto non vuole far pagare ai ricchi ? che rifiuta a priori l'istituzione di una patrimoniale sui grandi capitali che abbatterebbe il debito e che oramai chiedevano con insistenza persino i poteri forti e la Confindustria.
Come non veder, e stigmatizzare o criticare, da parte sua l'inganno che si sta perpetrando di tagliare sulla politica solo a parole, facendo rientrare dalla finestra quanto si sembrava voler far uscire dalla porta ? Le parole e i concetti non contano molto, se non sono seguite dalla coerenza e dai fatti. Giustizia estremamente ingiusta quindi, quella di Alfano, la cui leggerezza concettuale non gli fa onore. Sembra infatti che si voglia onorarla e rispettarlo solo quando fa comodo e a comando, secondo delle convenienze personali del Premier, del suo governo , o della sua parte.
Ivan Zatti