Politica
Alfano: "Abbiamo lavorato per ridurre radicalizzazioni nelle carceri. Sirte no porto di imbarco"
ROMA, 16 AGOSTO - Il ministro dell'Interno Angelino Alfano, nel corso della conferenza stampa di Ferragosto, ha spiegato che "nelle carceri italiane c'è il rischio di radicalizzazioni", ma che il "Governo ha lavorato per ridurlo". Stando a quanto dichiarato dal ministro, l'Italia "non ha nulla da invidiare a nessun paese al mondo" e "il sistema di prevenzione anti terrorismo sin qui ha retto".
Per evitare che il rischio di radicalizzazioni all'interno dei penitenziari italiani si propagasse, Alfano ha sottolineato che è stato "realizzato un programma complesso", che sta dando "i suoi frutti".
Riguardo, invece, le misure di sicurezza messe in atto nel sistema dei trasporti, il ministro ha detto di aver "potenziato nei limiti del possibile i controlli sui treni e ci sono più persone di quelle che si vedono in divisa". Ha poi proseguito, spiegando: "Lo schema a cui qualcuno ambisce è 60 milioni di italiani per 60 milioni di poliziotti, ma non è realizzabile. Noi ci impegniamo con uno sforzo immane. In un contesto in cui non c'è il rischio zero abbiamo incrementato i controlli di navi, passeggeri e aeroporti".[MORE]
A margine della riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, si è parlato anche della liberazione di Sirte dall'Isis e della tesi diffusa nei giorni scorsi secondo la quale alcuni militanti jihadisti potrebbero raggiungere via mare l'Europa. Per Alfano "Non si hanno evidenze certe che Sirte sia un luogo di partenza per chi intenda arrivare sull'altra sponda del Mediterraneo. Il nostro sistema di controllo dei migranti avviene ormai con grande perizia. Non era così nel 2014. Oggi - ha poi concluso il ministro - usiamo la fotosegnalazione con un livello maggiore di identificazione. Contiamo di aprire delle sedi distaccate per effettuare il rimpatrio di chi non ha titolo per restare in Italia".
Luigi Cacciatori
Immagine da blitzquotidiano.it