Cronaca
Alessi dichiara la sua innocenza per l'assassinio del piccolo Tommy
PRATO - Torna a far parlare di sé Mario Alessi, l’artefice del rapimento e forse esecutore dell’uccisione di Tommaso Onofri, ormai noto a tutti come Tommy. Il bimbo, sequestrato il 2 marzo del 2006, alla tenera età di 17 mesi fu ritrovato morto poco tempo dopo. Alessi si è sempre dichiarato colpevole del rapimento ma innocente per quanto riguarda l’assassinio del bambino. Ora dal carcere torna a far sentire la sua voce chiedendo scusa alla famiglia, la mamma risponde che non ci sarà alcun perdono da parte sua. Ma l’uomo, condannato all’ergastolo, continua ad affermare : “Ho rapito Tommy, ma non l’ho ucciso io.” [MORE]
La Gazzetta di Parma ha intervistato Alessi in carcere, nella casa circondariale di Prato. La Corte d’Appello di Bologna non ha condannato Alessi anche per l’uccisione perché non ci sono prove che accertino chi sia stato l’esecutore dell’assassinio.
Alessi intanto accusa Raimondi, suo complice: “Non smetterò mai di lottare finché non emergerà la verità”. Raimondi sconterà in carcere vent’anni per aver scelto il rito abbreviato, condanna riconfermata poi anche in secondo grado di giudizio.
Alessi continua il suo racconto: “Io mi trovavo a circa 200 metri di distanza, sul ciglio della strada per controllare che non arrivasse qualcuno, solo dopo, quando scesi giù verso il letto del fiume, perché lo cercavo, vidi Raimondi che con la sua malvagità colpiva il bambino, ma ormai non potevo fare più nulla, perché era già troppo tardi: il bambino era morto.". Nella sentenza di secondo grado, la Corte d’appello confermò anche la condanna a 30 anni per l'ex compagna, Antonella Conserva.
La Corte d’Appello ha emesso una condanna di trent’anni nei confronti dell’ex compagna di Alessi, Antonella Conserva.
Tra pochi mesi Alessi si presenterà davanti alla Cassazione e si dice sfiduciato: “Per un giusto processo si dovrebbe rifare tutto. Troppi responsabili sono a piede libero e altri assolti, pur avendo partecipato insieme a me al sequestro e ai pedinamenti nei confronti della famiglia Onofri. E tutto questo perchè la magistratura ha avuto il tempo per accanirsi solo su di me, ma io lotterò affinchè venga fatta chiarezza.”