Alessandrini, nuove polemiche: il logo di Pescara e il caso D'Angelo
Politica Abruzzo

Alessandrini, nuove polemiche: il logo di Pescara e il caso D'Angelo

sabato 9 agosto, 2014

PESCARA, 9 AGOSTO 2014 – Nuove polemiche e critiche per il neo sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, che ha ricevuto due lamentele, da parte dell’opposizione, per le sue scelte. La prima, quella di togliere lo stemma d’annunziano dalla città di Pescara e la seconda legata all’indennità di Camillo D’Angelo, ex vicesindaco e da poco assunto come funzionario responsabile del programma di governo.

Pescara cambia lo stemma: non più D'Annunzio, si torna al passato

La scelta di togliere lo stemma d’annunziano dai manifesti e dalla rappresentazione della città di Pescara ha raggiunto perfino Roma, in parlamento, in cui si è discusso su questa decisione. Lo stemma d’annunziano che ha identificato il precedente sindaco e ora stato sostituito dallo stemma istituzionale della città di Pescara, con due partizioni e una corona d’oro al centro che simboleggia l’unificazione dei Comuni di Pescara e di Castellamare Adriatico. La motivazione rilasciata e ufficializzata dal sindaco in un nota afferma che ‹‹il nuovo governo cittadino ritiene opportuno ritornare ad utilizzare esclusivamente lo stemma istituzionale, così come previsto dalla legge e dall’articolo 7 dello statuto comunale››.

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Le critiche di Marcello Antonelli, capogruppo di Forza Italia e di Luigi Arbore Mascia, ex sindaco e ora consigliere di Forza Italia, non sono mancate di arrivare, giungendo in aula con un t-shirt che raffigura l'ex stemma di Pescara. In particolare, i due rappresentanti, hanno criticato ad Alessandrini il metodo utilizzato invitandolo ‹‹alla revoca immediata dell’illegittima direttiva››. Di contro Alessandrini ha espresso la necessità, in questa direttiva, di un ritorno alla sobrietà che però non intende intaccare il ruolo di Gabriele D’Annunzio, presente in ogni angolo della città di Pescara.

Camillo D'Angelo: polemiche per il suo stipendio doppio

L’altra polemica è legata al caso D’Angelo. L’ex vicesindaco Camillo D’Angelo, ora reintegrato nella giunta come funzionario, percepirebbe, a detta dell’opposizione, uno stipendio doppio: uno riguardante la retribuzione e uno riguardante l’indennità, per un totale circa di 3.100 euro. La richiesta dell’opposizione è quella di uniformare lo stipendio di indennità a quello degli altri funzionari dello staff, anche se la retribuzione di D’Angelo non sarebbe ancora stata approvata dalla giunta e potrebbe essere diversa da quella attualmente calcolata.

Erica Benedettelli

[immagine da abruzzoindipendent.it]


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