Cronaca
Alemanno contro le manifestazioni: cortei e sit-in vietati nelle piazze storiche
ROMA, 4 OTTOBRE 2011 – Dopo il blocco del corteo degli operai della Fiat di Termini Imerese dello scorso 27 settembre, Alemanno “torna all’attacco” contro manifestazioni, sit-in ed eventi con un divieto che sarà valido fino al 31 dicembre.[MORE]
Gianni Alemanno, sindaco di Roma, ha infatti firmato un'ordinanza per vietare il rilascio di concessioni di suolo pubblico per eventi e manifestazioni nell'area di piazza Navona e della Fontana di Trevi. La decisione è stata presa, sottolinea l'ufficio del sindaco, «dopo i recenti atti vandalici contro la fontana del Moro e la fontana di Trevi, per tutelare il patrimonio pubblico della città di Roma», e in special modo quello artistico e monumentale del centro storico dichiarato «patrimonio dell'umanità» dall'Unesco. Ma i sindacati - prima fra tutti la Cgil - e gli esponenti dell'opposizione in Campidoglio contestano: così si nega il diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero. E si chiudono le due piazze a grandi manifestazioni come quelle dei Viola o dei Comitati per l'acqua pubblica.
A salvarsi per ora sono solo “Mercatino di Natale e Festa della Befana” in Piazza Navona, l'esercizio di professioni artistiche regolamentate (pittori, ritrattisti, caricaturisti ed artisti di strada) in Piazza Navona; l'esercizio della professione degli artisti di strada in Piazza Fontana di Trevi e le riprese cinematografiche e televisive.
Preoccupazioni anche per il concerto del Primo maggio ma il Comune smentisce «Non c'è e non c'è mai stata alcuna intenzione di interdire alle manifestazioni la piazza antistante la basilica di San giovanni». Va detto, tuttavia, che Alemanno ha atteso , per firmare la sua ordinanza, che si svolgesse il grande comizio in piazza Navona di Nichi Vendola, con migliaia di presone radunate proprio intorno alla Fontana dei Quattro Mori sabato 1 ottobre, ad ascoltare il leader del Sel. Ma Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, non apprezza: «La firma dell’ordinanza è di fatto un attacco al diritto di espressione del dissenso. Non è certo un caso che, oltre ai mercatini di Natale, non siano soggetti al divieto quegli eventi e manifestazioni promossi e organizzati dall'amministrazione capitolina. Un provvedimento inaccettabile e inutile: nasconde la reale volontà del sindaco di limitare il diritto costituzionale di manifestare. Si crea, poi, il pericoloso precedente della delimitazione di ‘zone rosse’ in città, che storicamente hanno prodotto risultati drammatici».
Tra i sostenitori dell’ordinanza Confcommercio Roma. «Troppo spesso – nota il presidente Giuseppe Roscioli - le più belle piazze di Roma sono state teatro di atti violenti e di vandalismo, che hanno recato un vulnus non solo al decoro urbano ma alle centinaia di attività commerciali del centro storico che ad ogni manifestazione si trovano a fronteggiare un deciso calo del fatturato». Il riferimento è, in particolare, ai cortei studenteschi dell'autunno 2010, quando le proteste si trasformarono in scontri di piazza con auto incendiate e vetrine sfondate. Ma Peciola contesta: «Associare gli atti di vandalismo alle manifestazioni è sbagliato e rappresenta oltretutto un’offesa nei confronti di tutti i cittadini che vogliono esercitare il diritto di protestare».
Marika Di Cristina