Politica
Albano: "È giunto il momento che la regione si doti di uno strumento normativo a difesa della donna"
CATANZARO, 1 LUGLIO 2013 - Tutelare l'immagine delle donne, prevenire e combattere i casi di violenza nei loro confronti e fare rete per debellare dalla Calabria il grande male della discriminazione di genere. Sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi della proposta di legge regionale presentata questa mattina a Catanzaro dall'onorevole Gabriella Albano. Nella sala conferenze di Palazzo Alemanni, il consigliere regionale componente della commissione sanità ha illustrato la bozza del testo di legge preparato congiuntamente con la collega Tilde Minasi. Alla presenza degli ordini professionali, dei responsabili delle case d'accoglienza e dei centri antiviolenza, dei movimenti e delle associazioni impegnate nel campo della tutela dei diritti della donna, il consigliere ha dapprima snocciolato i dati relativi alla violenza di genere in Calabria per poi entrare nel merito della proposta. «E' giunto il momento che la nostra regione si doti di uno strumento normativo a difesa della donna» ha affermato la Albano, che ha ribadito come «la bozza di legge in via d'approvazione sia la reale continuazione su scala regionale delle indicazioni recepite dal nostro paese con la Convenzione di Istanbul».
«L'obiettivo della legge - ha aggiunto il consigliere - è quello di ampliare il campo normativo descritto dalla legge regionale n.20 del 21 agosto 2007, dando maggiore respiro alle politiche di sostegno, avviando attività di prevenzione, implementando gli strumenti oggi presenti e costruendo un circuito virtuoso composto da soggetti istituzionali e sociali disposti a cooperare per cancellare l’infame piaga della violenza di genere».
Basi fondamentali della nuova proposta sono la sensibilizzazione dell'opinione pubblica e la diffusione della cultura della legalità e del rispetto dei diritti nella relazione tra i sessi: «E’ mia convinzione - ha affermato la Albano - che il problema della violenza di genere sia un problema prima di tutto culturale, da combattere senza remore anche sul campo dell’educazione. Proprio per questo, oltre che ridefinire le politiche di accoglienza e sostegno alle vittime, la bozze prevede anche la pianificazione e la calendarizzazione di incontri e campagne rivolte agli alunni delle varie fasce scolastiche per portare alla loro attenzione i dati di un problema sociale che non può più essere ignorato».
Autentico cuore della legge che la Regione Calabria si appresta a varare è il concetto di rete, un concetto dal doppio significato come affermato dalla stessa Albano: «"Fare rete" è il modo migliore per superare le criticità e migliorarsi. E' per questo che con la collega Minasi abbiamo voluto costruire l'intero iter legislativo della proposta su questo concetto. Abbiamo voluto "fare rete" oggi incontrando ed ascoltando i soggetti sociali impegnati nella lotta alla violenza di genere, abbiamo voluto farlo per arricchire il testo di legge con le impressioni, i suggerimenti e le opinioni di chi quotidianamente vive questa problematica, ma vogliamo dar vita ad una rete anche per il domani, per migliorare e rendere più efficiente il soccorso e il sostegno alle vittime così come all'eventuale prole». Comuni, Province, Aziende Ospedaliere, Aziende Sanitarie, Uffici Scolastici, Forze dell’Ordine, Prefetture, Centri Antiviolenza, e non ultime associazioni e organizzazioni che hanno tra i propri fini istituzionali la lotta alla violenza di genere dovrebbero diventare i nodi della suddetta trama di assistenza e supporto, coordinata logisticamente dalla Regione e dal nascente Centro di raccolta e analisi degli indicatori di violenza di genere. Tante le proposte formulate dalla platea: «Abbiamo raccolto ed presteremo attenzione ad ogni contributo offerto con l'obiettivo di inserirlo nella bozza finale - ha concluso la Albano, evidentemente soddisfatta per la buona riuscita dell'iniziativa - L'allargamento dell'attività legislativa alle parti sociali e agli organi della comunità, oltre che essere principio fondamentale della politica democratica e partecipata, consentirà la costituzione di un testo realmente efficace».
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