Al via le presentazioni curate da Edizioni La Rondine di Catanzaro al Salone di Torino
Cronaca Piemonte

Al via le presentazioni curate da Edizioni La Rondine di Catanzaro al Salone di Torino

sabato 14 maggio, 2011

Un incontro su educazione e cooperazione internazionale ha aperto la serie di presentazioni curate da Edizioni La Rondine di Catanzaro al Salone di Torino
Catanzaro 14 maggio 2011 - L’editore Lucia: «Promuovere una visione aperta e rispettosa delle diversità»
“Interventi pedagogici nell'ambito della cooperazione internazionale” è il titolo del volume scritto da Manila Franzini e Francisco Cajiao e pubblicato dalla casa editrice “Edizioni la rondine” di Catanzaro – [MORE]nell’ambito della collana pedagogica curata in collaborazione con l’ANPE -, presentato ieri presso il Salone internazionale del libro di Torino. «Le riflessioni proposte – ha detto Gianluca Lucia, direttore editoriale Edizioni la rondine - vanno ad affrontare una delle tematiche più complesse e rilevanti dell’epoca contemporanea: l’interculturalità. Oggi, infatti, con il processo di globalizzazione che sta investendo l’umanità su scala mondiale, anche la pedagogia è chiamata a confrontarsi con le nuove esigenze di dialogo e interazione tra singoli, Paesi e, più in generale, culture differenti.

Per rispondere a queste esigenze è necessario un cambiamento che può effettivamente realizzarsi solo attraverso l’educazione, affinché il processo di formazione dell’individuo si fondi su una visione aperta e rispettosa delle diversità». Di seguito l’autrice Manila Franzini ha spiegato le ragioni che hanno accompagnato la genesi del lavoro: «Questo libro è stato scritto con un intento divulgativo - ha detto - per sensibilizzare sull’importanza della dimensione educativa quando si parla di cooperazione internazionale. Nell’ambito di questi interventi la tendenza più comune è quella di favorire prevalentemente azioni di tipo economico, ma questo non basta: è necessaria anche e soprattutto l’azione educativa e riflettere sulla nozione stessa di sviluppo. Spesso quest’ultimo viene inteso solo nel senso di crescita, di progresso, di cambiamento che avviene per fasi ma in modo continuativo e unidirezionale, in base ad una visione tipicamente occidentale e riduttiva perché tende all’uniformazione delle culture e alla sottovalutazione del valore della varietà, della diversità. La conoscenza svolge un ruolo fondamentale perché è ciò che permette di acquisire una visione pluriprospettica della realtà facendo riferimento alla centralità dell’individuo».

Eduardo Missoni, docente di Salute globale e sviluppo presso l’Università Bocconi di Milano, ha proseguito allargando la riflessione sull’importanza di contestualizzare i processi educativi: «Bisogna considerare la Terra stessa come “patria”- ha detto – e comprendere che i processi locali non sono più scollegati dal contesto internazionale, e che, pertanto, è necessario considerare gli uni e l’altro nella loro reciprocità ponendo al centro della riflessione i valori dell’etica, della responsabilità, della solidarietà. Bisogna ripensare l’educazione, perché il bambino che conosce la scuola nozionistica, autoritaria, competitiva, riproporrà e riprodurrà questi modelli anche nella società. Una scuola in cui si impara la giustizia, la pace, la responsabilità può cambiare le cose». A concludere gli interventi è stato Gianfranco De Lorenzo, presidente dell’ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani): «C’è un filo rosso che unisce la riflessione sulla visione globale e interculturale – ha concluso - come fondamento della cooperazione internazionale alla necessità di appropriarsi del concetto di cittadinanza europea e mondiale, come conseguenza di quel senso di appartenenza alla “Terra-patria”, al contesto planetario, che ci accomuna tutti».


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