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Al via il progetto Studenti-apprendisti in dieci atenei lombardi
MILANO 12 OTTOBRE 2011- Sul tavolo della Regione un piano che vede coinvolilti 10 atenei lombardi, di cui 5 milanesi, a beneficio degli studenti-apprendisti, il cui scopo è quello di agevolare l'ingresso del mondo del lavoro. Le linee del progetto, che saranno sottoscritte lunedì prossimo, sembrano promettere bene: diffondere il contratto di apprendistato tra gli universitari legandolo al programma dei corsi di laurea. Ingegneria, scienze, agraria, lettere, medicina, giurisprudenza, economia. [MORE]
Sulla carta, il suddetto progetto, che consisterà in un lavoro vero e proprio poggiante su un regolare contratto, sarà applicabile a qualsiasi corso di qualsiasi facoltà. Tuttavia, nella pratica, molto dipenderà dagli accordi che ciascuna università sarà in grado di attivare con le imprese e da quanti posti queste ultime saranno disposte a garantire.
Ancora non sono chiare le modalità di applicazione, visto che il piano è in fase di preparazione, ma di certo il progetto partirà in via sperimentale il prossimo anno accademico, consentendo ad alcuni studenti, tra quelli che avranno sostenuto almeno due terzi degli esami, di coprire gli ultimi 60 crediti sui 180 della triennale (e 40 sui 120 della specialistica) con un percorso di apprendistato in azienda.
Si tratterà di un periodo di lavoro, che può arrivare fino a 36 mesi, a copertura dell’ultima fase di studi.Comunque sia, il contratto di lavoro non sarà vincolante per le parti, nel senso che al termine di questo percorso il datore di lavoro potrà decidere se assumere o meno il neolaureato.
Come spiega il delegato del rettore per la didattica al Politecnico, Mauro Santomauro, "L’obiettivo è stabilire un rapporto solido con l’azienda che sia qualcosa di più di un semplice tirocini, in questo modo gli studenti sono pagati con retribuzioni precise, versate dalle aziende, e regolamentate. In passato erano partite sperimentazioni simili per i master e i dottorati di ricerca, stavolta si va a intervenire sulle triennali e sulle specialistiche.
Favorevoli all'iniziativa, al momento, sembrano essere anche i sindacati, dice Marta Pepe (coordinamento giovani della Cisl), "Ben vengano opportunità di questo tipo, è il modello che in alcuni paesi europei è vincente in Germania, ad esempio, l’applicazione di iniziative simili tiene bassa la disoccupazione tra i neolaureati. Tuttavia da noi partirà una sperimentazione ridotta a pochi. Bisognerebbe allargare il respiro del progetto, dando a molti più giovani la possibilità di accedere al all’apprendistato".
Se la suddetta iniziativa dovesse andare in porto, secondo i responsabili, il vantaggio sarà doppio: da una parte le imprese avranno sgravi fiscali, dall’altra per i giovani si profilerà una concreta possibilità di essere inseriti nel mondo del lavoro (senza interrompere il percorso di formazione) ancora prima di laurearsi.
Per contro, i limiti del provvedimento si riscontrano nella scarsa elasticità degli atenei di adeguarsi al mondo del lavoro, infatti, impone che per iniziative del genere siano necessari fondi per coprire i costi di progettazione e programmazione.
Numeri alla mano, per il finanziamento del progetto, la Regione stima di stanziare circa 8 milioni di euro, pari a circa, 1520mila euro a studente destinato alle università. Tuttavia, questo darà opportunità soltanto a un numero limitato di giovani, circa una cinquantina per ateneo, a fronte di una disoccupazione giovanile che a Milano e, in generale, in Lombardia è in crescita.
Speriamo che il progetto, oltre che in Lombardia, venga emulato anche dalle altre Regioni visto che, come ha ben detto Draghi qualche giorno fa, "La crescita economica non può fare a meno dei giovani né i giovani della crescita. Stiamo mettendo a repentaglio non solo il loro futuro ma quello del paese intero".
Rosy Merola