Cultura e Spettacolo
Al Teatro Trastevere i cinque antieroi della gioventù italiana: ecco "SUICIDE VEEJAY SHOW"
ROMA 17 DICEMBRE- Sbarca al Teatro Trastevere, dopo i successi della scorsa stagione, la commedia della Compagnia A.D.L.P., scritta e diretta dalla coppia artistica Pollicelli-Rubbi.
Il 21 e il 22 dicembre fari puntati sulla generazione dei 30enni in piena crisi d’identità, rappresentati dai cinque personaggi della storia, ognuno dei quali è un tassello emblematico del variegato mosaico della gioventù italiana: dal pessimista dark alla superficiale; dal laureato che fa il commesso in un ipermercato all’insicura maniaca della precisione; fino al veejay fallito che sfoga la sua crisi mimando, con una pistola scarica, la roulette russa seduto su un water.[MORE]
LA STORIA
Cinque ragazzi che condividono un appartamento appaiono accomunati dal medesimo scontento verso l’esistenza.
Questi cinque antieroi della nostra contemporaneità si chiamano Stefano, un veejay fallito che gioca con la sua depressione mimando, seduto su un water, una roulette russa eseguita con una pistola scarica; Danilo, un ragazzo colto e dai modi ostentatamente raffinati che ha trovato nell'estetica dark un mezzo attraverso cui sublimare il pessimismo e il nichilismo che lo caratterizzano; Melania, la più giovane del gruppo, una ragazza dall'animo candido e facile a incontenibili entusiasmi – solitamente assai effimeri – che evidenziano una sostanziale mancanza di punti di riferimento; Mario, un trentenne di belle speranze, buona famiglia e ottimi studi che non riesce ad accettare l’idea di essere finito a fare il commesso in un ipermercato di periferia; infine Lucia, che cela sotto una pignoleria maniacale e una certa qual freddezza di sentimenti una profonda insicurezza.
Scritta e diretta da Giuseppe Pollicelli ed Emiliano Rubbi, Suicide Veejay Show è una commedia in cui ogni situazione, anche quella che di primo acchitto può apparire venata di malinconia o di angoscia, rivela un’essenza comica che si esprime attraverso dialoghi di secco e tagliente cinismo. Ma dietro un velo di spensieratezza e di incoscienza si cela spesso il dramma. E il limbo può rivelarsi il peggiore degli inferni. Musiche originali dei Lemmings.
NOTE DEGLI AUTORI/REGISTI
Per una complessa serie di ragioni che qui non è possibile indagare, è almeno a partire dai primi anni Novanta che, in Italia, può fregiarsi del titolo di “giovane” anche chi abbia abbondantemente passato la trentina. Un italiano di trentacinque anni è, oggi, a tutti gli effetti un giovane, e così viene percepito dalla totalità dei suoi connazionali. È un giovane perché il suo aspetto fisico come tale lo connota; e il suo aspetto fisico è giovanile anche in quanto egli pensa sé stesso come un individuo giovane. Naturalmente non è tutto oro quel che luccica. L’apparente privilegio di avere potuto dilatare a dismisura la stagione della giovinezza nasconde pesanti scotti da pagare. Per esempio quello di potersi dare solo tardi, molto tardi (forse mai), una fisionomia definita, vuoi a livello psicologico vuoi a livello sociale.
Questo stato di cose ha costituito il punto di partenza per scrivere Suicide Veejay Show, uno spettacolo con cui abbiamo voluto raccontare un mondo e una realtà che conosciamo molto da vicino e di cui possiamo quindi parlare con perfetta cognizione di causa. Per fare ciò si è scelto di concentrare l’attenzione su cinque personaggi, ciascuno dei quali si rivela essere un tassello emblematico di quel variegato e complesso mosaico che è la gioventù italiana odierna.
scritto e diretto da Giuseppe Pollicelli ed Emiliano Rubbi
con Susanna Mingolla, Carlos Alberto Mendes Pereira, Emiliano Conti, Ludovica Argnani, Fabio Colagrande, Eleonora Petrucci, Paolo De Sanctis, Silvia Antonini, Giuseppe Pollicelli.
Direzione di scena e costumi: Lucia Costanzo
Scenografia: Francesca Toscano e Gabriella Palazzo
Luci: Luisa Monnet
Suoni: Mario Tani
Musiche originali: Lemmings
TEATRO TRASTEVERE
via Jacopa de’ Settesoli, 3 – 00153 ROMA
www.teatrotrastevere.it info@teatrotrastevere.it tel.: +39. 06 83664400