Cronaca

Al processo per gli spettacoli osé di Ruby Rubacuori chiesta una pesante condanna per Luca Risso

GENOVA. 10 MARZO 2013 - Quattro anni ed otto mesi di carcere: questa la richiesta avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Genova, Luca Scorza Azzarà, al processo che vede sul banco degli imputati, accusato di pornografia minorile, Luca Risso, l’imprenditore dello spettacolo del capoluogo ligure già “ patron” dell’esclusiva discoteca “ Fellini” della città della Lanterna.

Risso è accusato di aver fatto esibire in abiti più che succinti ed in pose altamente erotiche l’attuale sua compagna di vita, dalla quale ha avuto una bambina di nome Sofia nata poco più di un anno fa all’ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena, la famosa Kharima el Mahroug, in arte “ Ruby Rubacuori”, ragazzina scapestrata dalla vita confusa ed allo sbando, nota per aver partecipato più di una volta alle feste private nella casa di Arcore di Silvio Berlusconi, allora Presidente del Consiglio. Kharima è conosciuta in mezzo mondo, pure, giacché l’allora premier italiano la fece liberare dalla Questura di Milano, nonostante fosse accusata di furto aggravato, spacciandola per la nipote dell’allora presidente egiziano Hosni Mubarak. Per questi ultimi fatti oggi Silvio Berlusconi è sotto processo a Milano.

Quando Kharima si esibì, in maniera del tutto estemporanea e di sua iniziativa afferma lei, al “ Fellini”non era ancora maggiorenne ed era ancora formalmente ricoverata presso un istituto di Genova Sant’Ilario per ordine dei giudici minorili liguri. Da notare che una delle principali tesi difensive avanzate dall’odierno imputato Luca Risso, e che sarà doviziosamente sviluppata in sede di arringa dai suoi legali Alessandro Vaccaio e Nicola Scodnik, ci narra di come la maliziosa giovane magrebina anche durante la sera della sua esibizione nella discoteca genovese, era il ventidue Ottobre del 2010 e mancavano pochi giorni al compimento della maggiore età da parte di Ruby, avesse spergiurato a Risso circa la sua condizione di figlia di un diplomatico egiziano e di ragazza maggiorenne.

Le medesime storie raccontate poi dal premier Silvio Berlusconi ai funzionari della Questura di Milano per pretenderne l’immediata consegna all’igienista dentale Nicole Minetti la sera del suo fermo negli uffici di Via Fatebenefratelli a Milano, insomma. Per la Procura genovese sono argomentazioni non degne di stima e da ciò nasce la ragione della pesante richiesta avanzata per l’attuale compagno di Kharima. Il processo è stato aggiornato al prossimo ventiquattro Aprile per le arringhe difensive e, forse, le repliche e la sentenza. [MORE]

Sergio Bagnoli


(notizia segnalata da Sergio Bagnoli)